ce n'è uno a cui tengo.
Lo nutre la luce del mattino
lo abitano uccelli
il vento lo scuote
la notte lo rinfresca
come a tutti.
Ma è proprio a questo albero che tengo.
Voglio che abbia l'acqua necessaria
concimare il suo terreno
curare le sue foglie, una a una
e proteggere i suoi germogli e i suoi fusti.
Quest'albero
così vecchio e così lontano
mi ossessiona:
non voglio che muoia.
***
RAS- SEGNA- ZIONE
Ras- segno
altro segno del dolore
altro colore:
dal rosso scuro
all'ambra.
Liquidàmbar.
***
Ho visto il tuo tronco rinsecchito crollare
la corteccia rugosa aprirsi in crepe
per riesumare il liquido caldo
della tua vita interiore.
Ho visto sgocciolare il sangue dal tuo fusto
le gocce porpora, oleose
che uscivano dalla tua pelle.
Ho visto cadere il tuo dolore sul tappeto
lasciando una piccola, immensa oscurità.
Ti ho sentito scricchiolare. I tuoi rami si distendevano
angolosi, respingendo la quiete.
***
RAS- SEGNA- ZIONE
Ras- segno
altro colore al segno
altro dolore:
dall'occhio scuro
all'ambra.
Liquidàmbar
***
Converti - Liquidàmbar -
il sangue di mio padre in miele.
Prendi la sua cenere ferita
portala tra le grotte
del tuo sapere benigno fino alla luce.
Dai al suo colore la trasparenza
delle tue emanazioni
gli olii più profumati dei tuoi fiumi.
Dai a me la resina necessaria
per comprendere il rito dei fiori
i lutti che perdurano.
***
Liquidàmbar
signore di quello che fluisce ed è quieto.
Il fiume ti nomina
e la luce ti disegna.
Signore delle consolazioni
dammi la gemma della rassegnazione.
Carmen Villoro da Liquidàmbar
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