Lupa alla deriva sull'orizzonte...
La voce di Nicole Brossard, definita in un prima momento " femminista ", è quella sontuosa e mai scontata di una cittadina del pianeta che naviga al di sopra della questione dei generi, nei mari aperti della parola piena e consapevole. Sa benissimo che l'inferno è qui, " sul bordo rovesciato di vivere ", ma continua per la sua strada avendo davanti a sé l'infinito da esplorare, per quel desiderio inarrestabile di " spargere baci tra i continenti" o forse per l'utopia di lenire il dolore del mondo.
DERIVA / INVERSA
e urta per magia
l'epidermide consentendo
tutte le sorti che l'attraversano
e circolano curve lente
nelle zone proibite
consenti
affinché la bestia s'innamori
d'estraneità e sollevi gli artigli
fino al tuo collo.
***
ti esponi senza motivo muscolo
ti scortichi le curve
e nel ritmo ti fai inarcare
la schiena e danzare le grazie
lupa spostata nella stagione
alla deriva sull'orizzonte
una lenta immagine di piacere.
***
e lentezza celata
il pelo
svegliandosi innescò divorante
la nostra strategia
la seduzione deviò.
***
SE SISMICO
se abbaiare o annegare la voce
tra le immagini e le parole
sveglia un po' di timore
ospita allora il volto scelto
il bordo rovesciato di vivere
labello spazioso
se qualche stoffa di seta persiste
sulle labbra e troppo eccita
respira con un'aria naturale
anche se domani corre svelto
nell'anatomia
cerca altri racconti
se a colpi minimi di lingua
d'espressione la tensione continua
ravvicina le parolacce
l'orizzonte se necessario
fino alla bocca
se il timbro della voce
si tramuta e se troppo caos
o malinconia s'insedia
mischia l'assortimento delle risposte
la teatralità di parlare
se questo ricomincia e fa caldo
troppo caldo ancora nelle giunture
pigia ovunque sul quotidiano
restano grandi squarci
sapori inspiegabili
baie, corallo, littorine
sì, tremi, e vedi
per forza c'è del bianco
è vero e per forza
tremi.
***
ETERNITA'
tutte le forme di eternità sono state
precisamente inventate calde o insostenibili,
monologo ultimo, sete intima .
è a bruciapelo che alberga l'eternità
nei nostri letti, prova orale
nei nostri racconti
l'eternità invade la vita
la parte silenziosa del delirio.
***
LINGUA
poiché avviene con la bocca
la parola è una giostra massima
attorno al ventre
un flusso di tenerezza e di paura
che dà al verso essere la sua dismisura
recto verso la parola lecca tutto.
***
NUCA
ascolto ancora al confine delle lingue
il rumore degli incendi
le domande, l'arte
delle palpebre il mormorìo dei minuziosi addii
il suono familiare dei nostri tuffi nella sete
la malinconia e il suo fervore d'origine.
Nicole Brossard da A' tout regard
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