" Occorre un cuore grande per accettare il collare che strangola " ( James Hillman)
CONSOLAZIONE
Può capitare di non pensare a niente per giorni e il tuo soffermarsi sul cibo, la politica, la poesia: la senti la sua inutilità. Questa normalità disarmante ti piace: non opponi resistenza. Ti ascolti, ti lasci ascoltare, e capire o non capire sono parvenze, attimi, abitudini.
2
Gli oggetti si toccano e vibrano, non ci sono spazi tra corpo e corpo, non danno reazioni. La TV resta accesa per inerzia e un'opinione dopo l'altra riesco a sentirmi più vivo. Riconoscersi non è mai stato così facile, basta un volto e una voce.
3
Ho perso del tempo ascoltandoti, credendo che fosse l'unica azione possibile. Non ci sono riuscito. " Il pessimismo della ragione, l'ottimismo della volontà" mi dicevano, ma per loro era facile. A noi tutto è precluso. Accampiamo scuse e mai una lotta.
4
I corpi che si sfregano non danno che segni istintivi, mentre qua intorno i vuoti si allargano, costruendo con la pioggia di fuori pozzanghere sempre più estese, difficili da valutare. Così da qua dentro ci parliamo l'uno sull'altro come bestie feroci, in attesa di una felicità che non sia non- sentire. La grande tragedia che freme e non giunge resta l'ultima ferita.
5
Poi,se in molti vanno, io solo, tu solo, potrò farti la mia confessione, una scarna richiesta, oppure un gesto, una mossa: l'attacco che chiude e spezza il dito. Il sangue coagula.
Hanno sommerso le nostre impronte con molta neve, scesa densa, a fiotti. La colpa era nostra, non l'abbiamo accettata. Ora nevica sempre più forte - c'è una rabbia definitiva in questo cadere, un accanimento più che quotidiano. Noi la guardiamo da dentro, ci sentiamo distanti : abbiamo fame.
Pietro Cardelli da La giusta posizione
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