venerdì 27 dicembre 2019

LA VECCHIA E LA VANITAS 2


(…) Nelle avventurose vicissitudini nelle quali sono state coinvolte
       alcune delle non molte opere di Giorgione, una delle più
      singolari riguarda Panofsky,il quale era convinto che il ritratto
      di donna anziana, detto La vecchia , fosse opera di Tiziano e
      non del pittore di Castelfranco. Non solo perché - a suo dire -
   " la preoccupazione di Tiziano nei confronti del potere distruttivo
      del tempo si manifesta fin dai primi passi della sua carriera,ma
      anche perché " questo quadro è impressionante e quasi
      spaventoso".La vecchia si apparenta a Tiziano perché il mondo
      di tale artista " si estendeva dall'idillio alla tragedia, dalla
      tenerezza alla brutalità, dalla seduzione alla repulsione, dal
      sublime al volgare." Al contrario,Giorgione possedeva non solo
      tutte le qualità immaginarie necessarie a un grande pittore,
      accompagnate da un gusto squisito che rifuggiva dal male e 
      dalla bruttezza, ma gli mancava la capacità di atterrire. Non vi
      è nulla di meno terrificante della sua "Tempesta ". Invece,
      osservandole isolate e affiancate,  mi è capitato di essere
      atterrita di fronte al primo ( La vecchia ) e di essere invasa da
      una strana e seducente malinconia di fronte al secondo ( La
      tempesta ). In mostra presso l'antico palazzo veneziano a
      Santa Maria Formosa è soprattutto " La vecchia", quel volto
      che ci tiene a mostrarsi rovinosamente segnato dal tempo, a
      far contrasto con la magnificenza degli antichi spazi, e
      soprattutto, a minacciarla .(…)


                    Elisabetta  Rasy   da    Le forme della malinconia



 
La vecchia  ( Giorgione )
 
 
 

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