Marguerite Yourcenar
" Non mi ucciderò. Ci si scorda così presto dei morti.
Non si costruisce una felicità che su fondamenta di disperazione.
Penso proprio che ora possa mettermi a costruire.
Della mia vita non si accusi nessuno.
Non si tratta di un suicidio. Si tratta soltanto di battere un record.
( da " Fuochi " )
E TU TE NE VAI?
(…) " Spero che questo libro non venga mai letto" : è l'incipit di
Fuochi . Marguerite aveva trentadue anni: era il 1935 e
viveva prevalentemente in Grecia ( " Importa probabilmente a
me sola che Saffo o Del suicidio sia stato scritto sul ponte
di un cargo ormeggiato sul Bosforo," ha scritto vent'anni dopo")
Il libro, composto da frammenti, monologhi, pensieri isolati,
poesie e prose liriche con voce di donna, è nato da una grande
crisi d'amore, dalla storia con un uomo che l'ha rifiutata: " E
tu te ne vai? Tu te ne vai…No, tu non te ne vai, io ti trattengo…
Mi lasci nelle mani la tua anima come un mantello ".
Lui era André Fraigneau, di quattro anni più giovane di lei,
lavorava da Grasset e l'ammirava, la consigliava; biondo,
bellissimo e omosessuale. " Lei cercava sempre di sedurre tutti,
uomini e donne, mi tempestava di poemi: si può dire che sono
stato oggetto di una passione di cui aveva voglia", ha dichiarato
alla biografa di Marguerite Yourcenar. Lei, allora, non aveva
ancora incontrato, a Parigi, Grace Frick, che per quarant'anni
è stata la compagna della sua vita.
" Ma, oltreché sentire il ridicolo di commentare troppo
lungamente un'opera che desideravo non fosse mai letta, non è
qui il luogo adatto a discutere se l'amore totale per una
particolare creatura, con ciò che comporta di rischio per sé e
per l'altro, d'inevitabile inganno, di abnegazione e di umiltà
autentiche,ma altresì di violenza latente e di egoistiche esigenze
meriti o no il posto privilegiato che gli hanno riservato i poeti",
ha scritto riflettendo sull'autobiografia e sulla grandezza - o
piccolezza - dell'amore.
Prima donna eletta all' Académie française, ha cominciato a
pubblicare poesie e prose a diciott'anni, tuffandosi nel passato
e modernizzandolo: ha strofinato la letteratura con la vita,
concretizzato il sentimento e creando un linguaggio poetico
mentre creava un personaggio " L' etre que j' appelle moi " la
persona che chiamo io. Così come ha raccontato la vita dell'
imperatore Adriano ( Memorie di Adriano ) nel modo in cui
potrebbe averla vissuta e capita lui.
" Potrei dire che tutti i miei libri furono concepiti quando avevo
vent'anni, anche se sarebbero stati scritti trenta o quarant'anni
dopo.".
Le scorte emotive di Marguerite le hanno permesso di entrare
anche in Saffo,aderendo alla leggenda controversa del suicidio
per un uomo indifferente:
" Sdraiata sull'altalena del suo destino di stella,esposta seminuda
a tutti i venti dell'abisso,una mancanza di dolcezza la fa soffrire
come per una mancanza di cuscini. Gli uomini della sua vita
non sono stati che i gradini che ha scalato non senza sporcarsi
i piedi." (…)
Annalena Benini da I racconti delle donne
Mi piace moltissimo Marguerite Youcenar, tra le sue tante frasi bellissime mi ha sempre colpito questa:
RispondiEliminaLo scopo di ogni scrittore: comunicare un'impressione che non si potrà più dimenticare. Ciao Frida grazie per i tuo meravigliosi post e a presto. Agata
Ben trovata, Agata!
RispondiEliminaCerto, la Yourcenar è " La Signora " delle scrittrici e i suoi libri hanno fatto ( e faranno ) non la " storia" di un'epoca, ma l'Epoca stessa, in quanto intramontabili.
Non mi stancherò mai di leggere " Memorie di Adriano ", che credo sia il suo capolavoro. Ma c'è molto da imparare da tutte le sue opere; tanto su cui riflettere per intelligenza e cultura, ma anche perché dotate di grande senso di umanità e freschezza. Una lettura che fa bene alla mente, al cuore e allo spirito.
Grazie per la tua visita e l'apprezzamento.