Ahimè ! Amore è misero se il suo amore è assente…
MAGGIO
Maggio il bel maggio in barca sul Reno
Signore guardavano dall'alto del monte
Siete così belle, ma la barca s'allontana
Chi mai ha fatto piangere i salici della riviera
Orbene frutteti in fiore ritti alle spalle
I petali caduti dai ciliegi di maggio
Sono le unghie di colei che ho tanto amato
I petali appassiti sono come le sue palpebre
Sul sentiero costiero lentamente
Un orso una scimmia un cane guidati da gitani
Seguivano un carrozzone trainato da un asino
Mentre s'allontanava tra i vigneti renani
L'aria da reggimento di un remoto piffero
Maggio il bel maggio ha vestito le rovine
D'edera di vigna vergine e roseti
Il vento del Reno scuote a riva i salici
E i giunchi pettegoli e i nudi fiori dei vigneti.
Guillaume Apollinaire
***
NOTTE DI MAGGIO
Il cielo pone in capo
ai minareti
ghirlande di lumini.
Giuseppe Ungaretti
***
MAGGIO
Al bel tempo di maggio le serate
si fanno lunghe; e all'odore del fieno
che la strada - dal fondo - in pieno
lume di luna, le allegre cantate
dell'osterie lontane, e le risate
dei giovani in amore, ad un sereno
spazio aprono porte e petto. Ameno
mese di maggio! E come alle folate
calde dall'erba risollevi i prati
ilari di chiarore, alle briose
tue arie, sopra i volti illuminati
a nuovo, una speranza di grandiose
notti più umane scalda i delicati
occhi - e il sangue - alle giovani spose.
Giorgio Caproni
***
BREZZE DI MAGGIO
Brezze di maggio danzanti sul mare!
Via via che danzate di solco in solco
il girotondo esultante, mentre in alto
vola la spuma a farsi ghirlanda
d'argentei archi gettati sull'aria,
vedete l'amor mio da qualche parte?
Ahimè ! Ahi!
Brezze di maggio!
Amore è misero se il suo amore è assente.
James Joyce
***
ERA DI MAGGIO
Era di maggio. Il pomeriggio afoso
sembrava interminabile. La terra riarsa
si spaccava nel gran caldo, assetata.
Dalla riva del fiume udii una voce
che gridava: " Vieni, tesoro mio! "
Chiusi il libro e aprii la finestra
per guardare fuori.
Vidi presso il fiume un grande bufalo coperto di fango
che guardava in giro con occhi placidi e pazienti;
un ragazzo - nell'acqua fino al ginocchio - lo chiamava
per farlo bagnare.
Sorrisi compiacente ed ebbi un senso di dolcezza
che mi invase il cuore.
Rabindranath Tagore
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