venerdì 10 maggio 2019

MASCHI E UOMINI : UNA SPECIE INTERIORE? 5


LODE AGLI UOMINI INTERIORI

(..)Sono uomini che hanno in odio il tempo sprecato a guerreggiare
    con nemici armati o inermi. A seminare devastazione, a gettare
 sale sulle ferite altrui e sulla terra.Uomini che salgono e scendono
  le scale più impervie, contandone i gradini in silenzio, sorridendo
  allo sconosciuto che gli si pari dinanzi.
  Uomini che - a testa alta - pongono a se stessi domande sensate,
  senza prezzo e acquirenti di sorta.
Uomini che non cessano di riprodursi ogni volta in controcorrente,
 spargendo idee e zecchini d'oro nei campi e aspettando fiduciosi
 che divengano ben altro dal denaro.
  Uomini che conoscono il sapore della libertà come segreta
  ricchezza, non per farne un esclusivo vantaggio per sé.
  Uomini che vogliono essere soli per sentirsi maschi diversi, per
  ritrovare le antiche virtù  desuete della loro stirpe migliore.
  Uomini che non sono tentati dall'istinto di opprimere chichessia
  per sentirsi uomini.
  Uomini che " Hanno viaggiato attraverso i secoli e continuano a
  cercare asilo tra l'emozione e il pudore": che comprendono - in
  un istante - il senso di parole come queste :

  " Ogni guerra lascia dietro di se stessi i resti… E' allora che la
     poesia si solleva. Per necessità. Diventa parola urgente nel
     disordine in cui la dignità dell'essere viene calpestata.
     Ma le parole restano pallide quando la ferita è profonda,
     quando il caos programmato è brutale e irreversibile.
     Tra il silenzio mortificato e il balbettamento disperato, la poesia
     si intestardisce a dire : " Il poeta grida o sussurra: sa che tacere
     potrebbe sembrare un delitto, un crimine…" ( T. Ben Jelloun )

  Uomini inventori e infaticabili artefici di un agire secondo poesia,
  i quali sanno che :

   " C'è un dolore millenario che rende ridicolo il nostro respiro. Il
     poeta è colui che rischia sulle parole. Le depone per poter
     respirare… Dare un nome alla ferita… fare e disfare le rive del
     silenzio, ecco cosa gli detta la sua coscienza.
     Incommensurabile è il nostro bisogno di dire, anche quando le
     nostre parole -portate via dal vento -andranno a sbattere contro
     le montagne fino a perdere ogni senso, fino a fare buchi nella
     roccia e a smuovere le pietre pesanti dell'insonnia "  ( T.B.J )



 Duccio Demetrio  da    L'interiorità maschile ( Le solitudini degli uomini )    

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