" Il più bell' Inno al sole…"
(…) La musica della più famosa canzone napoletana e forse del
mondo, non fu ispirata dal sole sbucato alle spalle del Vesuvio,
ma dal sorgere di un'alba sul Mar Nero, nell' Aprile del 1898.
Il suo compositore, Eduardo Di Capua, si trovava ad Odessa,
insieme al padre che era violinista di fila in una tournée
teatrale. Quando non era ingaggiato, suonava nei ristoranti di
Napoli, faceva il " pusteggia", come si dice là.
Il violino è leggero, buono da viaggio, da zingari, da esilio e
da elemosina.
Per me il Mar Nero appartiene al Mediterraneo, anzi è il suo
maggior contribuente,riversando la sua pienezza nel flusso che
scorre a senso unico dal Bosforo all' Egeo. E sono affezionato
al sole della città di Odessa attraverso la melodia di " O sole
mio". Ma pure perché mi sono innamorato da lettore dei
" Racconti di Odessa "scritti da Isaac Babel' all'inizio del 1900.
Davanti a un teatro dove si davano repliche di un dramma
siciliano, si vendevano olive, fichi e si cuocevano spaghetti.
Quella città di mare è la mia Napoli d' Oriente. Detta " Porta
di Dio" dai suoi abitanti, Odessa sovrasta per me Pietroburgo.
Isaac Babel' riconobbe a Maksim Gor'kij il primato di aver
introdotto il sole nella letteratura russa; ma spetta a Babel'
nascere a Odessa e scrivere le più belle storie di quel Sud,
essere bambino di quella luce quando un napoletano di
passaggio inventò il più commosso inno al sole,in un'alba di
primavera nella penisola di Crimea. (…)
Erri De Luca da La musica ritrovata
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