mercoledì 29 maggio 2019

IL PESO DELLA FARFALLA 4



(…) Nell'incontro al villaggio lui aveva evitato gli occhi, la faccia.
       Era restato e tenersi le mani in treccia e a guardarci sopra. La
       donne vedeva che lui si negava l'attrazione. Non sapeva se gli
       veniva facile o pesante. Era una resistenza da non forzare con
       la seduzione. " le dà fastidio il mio profumo?". " Risponderò
       alle sue domande in una volta sola; adesso no." Lo disse
       cercando di non essere scostante, a voce bassa, che la donna
       stentò a capire. L'uomo vide che lei non aveva sentito bene e
       vide pure che non chiedeva " Come?. Il " Come? Come ha
       detto? " lo avrebbe respinto indietro e l'avrebbe lasciata lì.
       La donna restò perplessa il tempo di assaggiare un sorso, una
       mossa che le venne bene.
       Restò a guardarlo, poi le venne da dire: " Lei ha la faccia di
       una scarpa di cuoio che ha camminato a lungo e si è adattata
       al piede come un guanto."
       Lui non reagì, però gli venne da inghiottire saliva. Poteva
       nascondere bevendoci sopra un sorso, ma non volle e
       inghiottì senza. Tirò via gli occhi dalle mani e guardò la
       finestra dietro le spalle della donna. Una cannuccia d'acqua
       si buttava giù da una roccia lontana, una riga bianca su una
       pagina nera, il suo rumore non arrivava a loro.
       La donna si voltò a guardare anche lei il punto fissato da lui.
       Così gli offrì la nuca, il panno di capelli sciolti caduti lisci
       sulla schiena saltando la curva del collo. Come il volo dell'
       acqua sulla roccia, venivano giù senza rumore.
       La donna tornò a girarsi a lui,una torsione a sinistra a svitare.
      " Guardava l'acqua?". L'uomo strinse un po' gli occhi, le rughe
       ai lati, accenno di sorriso. Le aveva risposto. Nella tenuta
       della sua tensione, quella era una scalfittura.
       Non gli era capitato di sposarsi. Al pensiero,vedeva un piccolo
       se stesso di marzapane, vestito in bianco e nero in cima ad
       una torta nuziale.
       Districò le dita, raggiunse il bicchiere. Nel petto gli salì lo
       stesso affanno del taglio di ottobre. (…)



                       Erri De Luca     da      Il peso della farfalla


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