domenica 10 febbraio 2019

TESI ANORESSICHE 3



(…)Restiamo ancora un momento su questa tesi generale che pone
      l'anoressia- bulimia non come una malattia dell'appetito, ma
      come una malattia dell'amore. Partiamo da una definizione
      essenziale dell'amore. Si tratta di una definizione formulata da
      Jacques Lacan:" L'amore è dare all'altro quello che non si ha".
      Strana, ma decisiva definizione. Infatti, dare all'altro quello che
      si ha è piuttosto semplice, soprattutto quando ciò che si dà è in
      abbondanza e non priva il soggetto che lo concede. Se vuoi è
      questa una ragione fondamentale che esclude la presenza e la
      diffusione dell'anoressia nell' Africa nera, ovvero in generale in
      quei Paesi dove il cibo è un oggetto prezioso, o in periodi
      storici di carestia, dove se qualcuno donasse del cibo,
      implicherebbe che se ne privasse, dunque che donasse con il
      cibo anche la sua mancanza. Al contrario, nelle società del
      benessere, di cibo ne circola un'abbondanza nociva, come
      dimostra per esempio il fenomeno della diffusione epidemica
      dell'obesità. L' anoressia dice di " no" al cibo perché non si
      accontenta che le vanga dato solamente ciò che l' Altro ha. La
      sua domanda, in quanto domanda d'amore, è al di là del
      registro dell'avere. Non è una domanda di qualcosa, ma una
      domanda speciale : è domanda che l' Altro mi doni la sua
      mancanza. Possiamo constatare come l'amore non entri affatto
      nella logica del consumo: non è una merce che si compra, non
      è un  bene tra gli altri disponibile sul mercato, presente negli
      scaffali del supermercato. L' anoressia è un'educazione
      sentimentale dell' Altro all'amore, laddove l' Altro tende invece
      a confondere l'amore col prendersi cura; laddove l' Altro
      include il registro dell'amore in quello dell'avere. Il suo
      insegnamento è semplice:" Non voglio da te cibo, pappa,merce,
      ma voglio la tua mancanza, voglio il tuo amore !" ( e la contro
      prova ci viene offerta dalla bulimia : " Tu puoi moltiplicare i
      tuoi doni, i tuoi beni, puoi rimpinzarmi come credi, ma io resto
      vuota, resto vuota d'amore, perché non basta tutto il pane del
      mondo per realizzare l'amore ".   (…)



                     Massimo  Recalcati   da   Elogio del fallimento


   

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