(..)Il medioevo cristiano dava un'importanza grandissima alla virtù
dell'umiltà. Il mondo moderno non la considera più una virtù.
Anzi commisera chi ha un comportamento umile e lo considera
un debole. Negli anni Ottanta e Novanta non mi sembra di avere
mai sentito elogiare una persona per la sua umiltà.
D' altronde, se vi dico:" Immaginate una persona di successo" ,
vi si presenta subito l'immagine di un uomo pieno di grinta; se
invece vi dico:" Immaginate una persona umile ", a voi viene in
mente un uomo piccolo, povero, con le spalle curve, che sta
zitto quando gli altri parlano,che non si ribella quando gli viene
fatto un torto, insomma, un debole, un vinto. Vi viene in mente
questa immagine perché si è perso il significato profondo,
spirituale dell'umiltà.
L' umiltà implica un atteggiamento verso il mondo, verso gli
altri, verso noi stessi e verso Dio.
Incominciamo da quello verso il mondo. Noi viviamo come se le
risorse della terra fossero illimitate. Il nostro modo di pensare è
rimasto quello del passato quando eravamo pochi e con una
tecnologia rudimentale. Dovremmo - invece - avere sempre
presente che la terra è un piccolissimo granello di sabbia nell'
infinità delle galassie. Ricordarci che, con tutta la scienza che
abbiamo, non potremo mai abbandonarla. E che tutte le
stoltezze che compiamo peseranno nei millenni futuri sui figli
dei nostri figli. Siamo convinti che le nostre azioni siano sagge,
razionali. In realtà procediamo con arroganza e cecità. Solo
l'umiltà ci aiuterebbe a vedere . (…)
Francesco Alberoni da La speranza
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