giovedì 10 maggio 2018

BREVE STORIA DEL SOGNO 2



(...) Nonostante la sua potente carica di fantasia e di irrealtà, il
      sogno, già dai più antichi albori della civiltà, è stato visto come
      un fatto collegato alla realtà - divina e umana -e capace di dire
      più di ogni altra esperienza, la verità.
      Ed è su questa linea che possiamo compiere un'esplorazione
      archeologica alla ricerca del significato, valore e uso che del
      sogno veniva fatto dagli antichi.
      E così scopriamo - anche prima dell'inizio della civiltà greca -
      un fiorire di interessi intorno al sogno nei popoli del vicino,
      medio ed estremo oriente : Egitto, Babilonia, Israele, Islam,
      India, Cina.

      I sogni nell' Antico Egitto

    
     Un prezioso papiro, il Chester Beatty III, che risale al 2000
     circa a. C., suggerisce varie chiavi interpretative del sogno,
     basate su giochi di parole, sul modo con cui veniva narrato e
     infine sulla corrispondenza simbolica tra sogno e sua esegesi.
     Agli Egizi va dunque il merito di aver capito l'importanza del
     linguaggio del sogno, gli aspetti formali di esso ( il racconto )
     e non solo il contenuto e la sua simbologia. Per questo
     potremmo considerarli dei veri precursori del pensiero
     psicoanalitico più recente.
     Per gli antichi Egizi il sogno è uno stato mentale extracosciente
     che dà accesso ad un mondo dominato da forze primordiali
     eterne e non create. Al sogno venivano conferite facoltà
     premonitive, divinatorie e terapeutiche e viene sottolineato
     anche il suo coinvolgimento nella sfera sessuale. Gli Egizi sono
     così i primi popoli ad usare il sogno per conoscere il destino
     umano, valorizzare la sessualità, capire il ruolo dell'uomo nel
     mondo, conoscere le cause delle malattie e scegliere i rimedi
     per curarle. Nascono così le prime pratiche di incubazione che
     tanta diffusione avranno poi nell' Antica Grecia e le prime caste
     sacerdotali, gli scribi casa della vita che acquisteranno -
     in virtù delle loro capacità oniromatiche - tanto potere nella
     realtà sociale, politica ed economica dell' Antico Egitto. Le
     richieste di sogni di incubazione avevano in genere come meta
     quella di ottenere una guarigione. Si crearono così dei veri e
     propri pellegrinaggi in alcuni templi dove- con la mediazione,
     la suggestione e la preghiera -si ottenevano sogni e guarigioni.
     I sacerdoti della casa della vita ebbero nell' Antico Egitto un
     grande prestigio: gli affreschi dell'epoca li rappresentano come
     portatori sulla testa di due pergamene arrotolate. Forse il
     numero due non era casuale, ma rappresentava una concezione
     dualistica del mondo dell'eterno e degli uomini che essi
     rappresentavano: i seguaci di Horus, dio delle forse positive e
     della vita e i seguaci di Seth , divinità delle forze avverse.
     Il papiro Chester Beatty III, nel dare un'affascinante
     documentazione sui vari sogni, ci parla anche di sogni cattivi
     dominati da disordine, perniciosità, persecuzione e pericoli.
     Questi ultimi poi, erano particolarmente presenti per il
     sognatore. Un'antica credenza egizia - viva tuttora nello spirito
     popolare - vuole che nel sogno l'anima erri, fuori dal corpo,
     esposta appunto ai pericoli più vari. Per questo era anche
     pericoloso risvegliare brutalmente un dormiente: la sua anima
     lontana dal corpo poteva non trovare il tempo per reintegrarsi
     in esso.  (...)


                Mauro  Mancia   da     Breve storia del sogno

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