Così puoi passare tutta la vita senza conoscere veramente qualcuno...
(...) L'amore possiede alcune proprietà necessarie. Le difficoltà
sorgono quando si tenta di stabilire quali siano. La stima è una
di queste proprietà necessarie? E' una condizione necessaria
all'amore? E' possibile amare qualcuno di cui non si ha stima
- morale o intellettuale? Oppure, smettere di stimare qualcuno
pur continuando ad amarlo?In altre parole, è concepibile una
contemporaneità, parziale o assoluta, di disistima e amore, e
quale relazione intercorre ( se ce n'è una ) tra amare e stimare?
Non si tratta qui di svelare la fallacia di una credenza o l'
eventualità di una stima mal riposta, quanto piuttosto di
indagare la possibilità di convivenza di due disposizioni
emozionali, stabilire se amare escluda la possibilità di non
stimare e se -d'altra parte -l'insorgenza della disistima implichi
la fine di un amore o l'impedimento dell'innamoramento.
La correlazione indagata è quella tra l'amore e la convinzione
soggettiva che l'amato sia stimabile, e non tra l'amore e l'
oggettiva stimabilità ( ammesso che possa esistere ).
Concedendo per ipotesi che sia possibile stimare
soggettivamente qualcuno che oggettivamente non è stimabile,
la mia indagine si riferirà soltanto alla stima soggettiva e alle
sue relazioni con l'amore.
La mia tesi è che la stima verso l'amato sia una condizione
necessaria, e che l'amore pretenda la presenza della stima,
ovvero l'attribuzione di un valore sia intellettuale che morale
all'amato. L'assenza di tale condizione stravolge l'amore e lo
trasfigura, avvicinandolo a stati emotivi che presentano una
certa somiglianza con l'amore, ma che amore non sono. La
categoria più prossima all'amare senza che vi sia stima è
quella delle perversioni amorose. Quella più prossima al
perdurare dell'amore anche quando si smette di stimare è
invece rappresentata dai rapporti di dipendenza.
Quest'ultima categoria è quella che più mi interessa, perché mi
permette di indagare l'insorgere della dipendenza e la
trasformazione dell'amore in qualcosa che amore non è più.(...)
Chiara Lalli Articolo inedito
Terreno minato, quello dell'amore. Se si parte dal presupposto dell'inconoscibilità dell'altro (che non esenta gli innamorati) tutti i discorsi sulla "stima" cadono: è possibile stimare una persona che solo apparentemente ha tutte le caratteristiche che apprezziamo. Non è che con questo si deve guardare con un certo scetticismo all'amore, ma bisogna avere la consapevolezza che anche l'amore ha meccanismi misteriosi e fantastici.
RispondiEliminaInfatti.
RispondiEliminaLe conclusioni della filosofa Chiara Lalli è che sarebbe auspicabile una stima morale e intellettuale a sorreggere il senso d'amore per una persona, ma poi - nei fatti - abbiamo modo di constatare che non sempre è così.
L'autrice attribuisce questo accadimento ad amori " perversi " o " dipendenti" e in alcuni casi ha ragione. Ma il problema è più complesso e,
come sostieni anche tu,il sentimento d'amore è troppo misterioso perché se ne possano tracciarne coordinate rigidamente stabilite e dalle quali non si esce.
Prova ne è il fatto che dopo qualche millennio si continua a parlane. E la cosa ancora più sorprendente è che si trova ancora qualcosa di nuovo da dire.
Grazie per l'intervento.
Amore e stima. Mi interessano da un angolazione diversa da quella presentata.
RispondiEliminaDi solito ci si chiede se si possa amare una persona senza stimarla, a me, invece, interessa sapere: dalla stima può nascere l'amore? E, se la risposta é positiva, perché non sempre avviene? Che cosa fa scattare il passaggio dalla stima all'amore?
Mi scuso se solo ora rispondo, ma mi era sfuggito il commento.
RispondiEliminaSe per amore intendiamo quel sentimento profondo che coinvolge mente, corpo e cuore senza lasciarsi smontare al primo soffio di vento ( che può essere anche di tramontana ! ) e non solo un'occasione di " piacevole esperienza, specie se sessuale ", io penso di sì. La stima richiede molto più tempo a consolidarsi e ha bisogno di maggiori conferme rispetto all'amore, ma ( al contrario di quest'ultimo , che è molto più indefinibile e ha oltretutto una propria biofisica ), è un sentimento solido, che regge nel tempo e a cui ci si può affidare. Da qui il passo verso l'amore potrebbe essere breve, ma non sempre lo è e non sempre avviene questo passaggio.
Se si potesse definire " compiutamente " che cos'è l'amore, forse si potrebbe capire anche da cosa nasce ( gli antichi pensavano alle frecce di Cupido ) e - quindi - di quali " ingredienti" abbisogna ( e sicuramente la stima è uno di questi ). Ma l'evidenza ci dice che non basta : si può stimare moltissimo una persona senza esserne innamorati.
Teniamoci allora questo mistero ( su cui hanno fatto riflessioni poeti e filosofi sin dalla notte dei tempi ) , nella speranza che l' Evento accada ( non lo si può prevedere né costruire ).
Grazie per l'intervento.