Fernanda Romagnoli
Fu pura diserzione.
Silenziosa vedetta mi scortava
all'estuario del tempo.
Lo spazio si sfilava dai miei piedi,
mal cucito sudario.
Non c'era qui altro metro che l'eterno.
Non v'era riva fuor che lo splendore.
Mia minuscola lampada - arsa viva!
Salivo libera, appena appesantita
dalla parte del cuore.
Scioglieva il sale della mia memoria
l'aria che ospitò Eva.
Ma adesso - era possibile? -
sentivo rifluire in me un raduno
d'indicibile assenza, e mi moriva
laggiù, come la bestia di nessuno,
la vita che m'ero portata sempre addosso
malvista carceriera.
Lei pagava il mio scotto.
Oh libertà :
che c'è di libero in questo?
era nel patto l'eccidio degli sciami
per fuoco, che m'inseguono
" Occhi" avvampando in volo " Labbra, mani"
e " Siamo noi " con pula di ricordi.
Mi avranno, prima o poi.
Io sono stanca di essere tutta pura.
E' il peso della mia costola, il tremendo
tirante che mi trascina altrove. Dove?
" Fermati, il luogo è questo ".
Sorrido " Riconosco :
la caverna del cuore! ".
Io qui li attendo.
E bianca come una monaca che abiura,
mi svesto di te, libertà.
Fernanda Romagnoli da Il tredicesimo invitato
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