giovedì 27 giugno 2024

L ' ULTIMO SALUTO

 


                                                      E avrei voluto qualcuno di caro accanto...



Quando l'Umanità perde un poeta, non fioriranno più le sue parole, i suoi sentimenti non si sposeranno con il sole, con l'invenzione fantastica, con l'allegoria del mondo. Quando si smarriscono questi topoi dell'esistere, accade di percepire meno la carezza del vento, di gioire meno della potenza del fuoco, di non vibrare come prima all'occhieggiare freddo e intermittente del cosmo stellato, gemendo di sperdutezza alla trapunta notturna stesa con pietà sui nostri affetti.

Riposa in pace. (  13 Maggio 2024 )



                                                                    ***



SOPRA UNA POESIA DI JUANA  INES DE LA CRUZ


Ora vieni a trovarmi

come si farebbe con un malato,

negli orari di visita stabiliti.

Per portare conforto a se stesso,

come si farebbe in fondo a un mare

farebbero i colati a picco. Gli annegati.

Sbracciandosi tra i flutti, per dirmi

che appartiene al mondo dei fondali.


E viene a trovarmi di nascosto,

come non si farebbe con un amato.

Con scarpe chiodate e un bocciolo

serrato nel pugno. Come un pettirosso.

Vaticinio per le sue membra dorate, per dire

che appartengo alla solitudine delle vette.


O libro tibetano delle circostanze,

racchetta da neve su un altopiano fiorito.

Ho compassione per le mie vite precedenti,

per quelle inesistenti.



                                                 ***


MISSA SICCA PER DIE


Come se non fossi mai appartenuto.

E avrei voluto qualcuno di caro accanto,

il cavo di una mano da portare alla bocca.


Lo sguardo infossato

e bovino - dell'angelo vendicatore.


Che contempla la trasparenza

del mio sorso d' acqua, della mia sete

di riverbero.


Prima di mandare giù questa croce.


Da un crocifisso che non mi ascolta quando gli parlo,

come se sentisse solo il dolore dei suoi chiodi.

Perché la vendetta non è quella cosa sgradevole

che rende gentile l'odio.


E' la scaturigine che diventa caligine nella gola.

Di una fonte che disseta, solo annegando.



                                               ***


GLOSSARIO DEL CUCITO


Ingebord cara


la Verità è soltanto un lustrino

che si sfila dal suo ordito


con reprensibile eleganza

vacilla sulla vampa


e arde.




                       Lorenzo  Leporati    da    Il canto delle pescatrici




3 commenti:

  1. Grazie della visita.
    Ma- come ti ho detto in un commento sul tuo blog - preferirei che tu entrassi nel merito di quello che scrivo, per fare le tue osservazioni. Anche nella tua lingua.
    Grazie.

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