lunedì 2 gennaio 2017
BREVIARIO DEI VINTI 3
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(...) Talvolta desidererei un amore più puro di un'idea nauseata di
se stessa. Più immacolato del presentimento della sventura in
un giglio non fiorito. Qualcosa che evocasse un angelo visto
dall'immaginazione di Dio. O simile a una casta primavera
in cui il seme - alla radice delle piante - piangesse la vergogna
della sua fertilità. La natura, colpita nel suo pudore,
stenderebbe allora sulla sua opulenza un velo di pio sogno
sotto il quale l'uomo celebrerebbe un assoluto privo di viscere.
Istanti simili mi avvicinano a Santa Gertrude. E' scritto che
Gesù, " piegandosi con tenerezza verso di lei e trasportato
dall'impeto amoroso, impresse sulla bocca della sua
anima un bacio la cui dolcezza superava infinitamente quella
del miele ". (...)
Emil Cioran da Breviario dei Vinti II
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