lunedì 2 gennaio 2017

IL CODICE DELL' ANIMA - LA BELLEZZA 3



(...)Considerando la nostra persona come un esempio di vocazione,
      il nostro destino come manifestazione di un  Daimon,
      guardando la nostra vita con la sensibilità immaginativa con la
      quale leggeremmo un romanzo, forse placheremmo l'ansia, la
      febbre, l'assillo di risalire a tutti i costi alle cause. Simili al
      cane che si morte la coda, siamo ossessionati dalla domanda :
     " perché ?", cui subito segue la sua gemella, non meno
      ossessiva " come? " - come fare per cambiare. La ricerca della
      felicità diventa la ricerca di rispondere alle domande sbagliate.
      Non ci rendiamo conto fino a che punto folle tutte le psicologie
      inducano ansie: nei genitori, nei bambini, nei terapeuti, nei
      ricercatori, nel loro stesso campo di studio via via che la
      ricerca si estende a sempre nuove " aree problematiche".
      Tutto ha bisogno di essere studiato, indagato, analizzato: la
      vecchiaia, il mercato, lo sport, il sonno, i metodi stessi di
      indagine. Ma l'indagine insaziabile non è l'unica forma di
      conoscenza; l'autoanalisi non è l'unica forma di
      consapevolezza. L'apprezzamento estetico di un'immagine - la
      propria vita come una storia impreziosita fin dall'infanzia da
      immagini e il calarsi a poco a poco dentro di esse - rallenta
      la fame indagatoria, placa la febbre, la frenesia di scoprire il
      perché." La bellezza arresta il moto", dice Tommaso d' Aquino
      nella Summa  Theologiae .  La bellezza è in se stessa una
      cura per il malessere della psiche .  (...)


           James  Hillman   da    Il Codice dell' Anima

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