La poesia di Hermann Hesse diventa una metafora dell'ingresso nell'età più avanzata. Si lascia l'estate, simbolo dell'età in cui ci si sente vitali e forti, per entrare nella fresca e malinconica etò in cui si inizia ad appassire. La poesia fu scritta da un cinquantenne Hesse il 23 Settembre del 1927, per condividere le emozioni di un uomo maturo che inizia a lasciare l' estate della vita per affrontare l'autunno dell' esistenza.
SETTEMBRE
Triste il giardino,
cade la fresca pioggia
sui fiori.
L ' Estate trema
tranquillamente
verso la fine.
Gocciola una dopo
l' altra una foglia
d'oro
giù dalla grande
acacia.
L' Estate sorride con
stupore e nostalgia
nel sogno del
giardino morente.
S' attarda tra le rose,
si ferma desiderosa
di pace.
Lentamente chiude i
suoi grandi occhi
pesanti di
stanchezza.
Hermann Hesse
...
RispondiEliminaEt l'été qui s'enfuit est un ami qui part.
Adieu, dit cette voix qui dans notre âme pleure,
Adieu, ciel bleu ! beau ciel qu'un souffle tiède effleure !
Voluptés du grand air, bruit d'ailes dans les bois,
Promenades, ravins pleins de lointaines voix,
Fleurs, bonheur innocent des âmes apaisées,
Adieu, rayonnements ! aubes ! chansons ! rosées !
Puis tout bas on ajoute : ô jours bénis et doux !
Hélas ! vous reviendrez ! me retrouverez-vous ?
Io, Hermann Hesse e Victor Hugo abbiamo lo stesso problema...
Mah... a parte voi che siete la " crème", credo che per un motivo o per l'altro, Settembre sia un problema per molti.....
RispondiEliminaGrazie per la bella poesia che hai postato.