Ritorna da me che hai sbagliato prospettiva…
Incomprensibile a molti-
la mia malattia è averti perduto
e ritrovato.
***
Se tu mi facessi del male
ti perdonerei.
Dal mio silenzio
nascono fiori amaranto,
uomo multiforme
cui ho dato voce.
***
Mi piace quando sorridi
per una domanda banale
per il mio tono di voce
per il poco che dico.
Altri non voglio
che te - così mi siedo
e se non ci sei
mangio in silenzio.
***
Ritorna da me
che hai sbagliato prospettiva,
le mie mani hanno fame
e il mio cuore ha freddo.
Non è l'inverno a rendermi sola.
Se anche non mi hai creduta
il mio sonno appartiene
al nostro inquieto cercarci
e al nostro vigliacco fuggirci -
alla verità del nostro viaggio.
***
Le nuvole ad est
hanno un tramonto che chiede perdono
il tuo sorriso oltre
questo tempo che passa
e ci vede rincorrerci.
Se siedo tranquilla
di fianco al pensiero del tuo bacio
rabbrividisco.
Per ritornare
dove ti ho perso.
***
Del tempo che passa
che ci porta altrove
per poi permetterci
di ritornare a casa.
All'alba a cui ci hanno tolti
per ritrovarci in carne ed ossa
e sangue.
E' l'unica soluzione
che ho trovato
per amarti senza pericolo.
Un vicolo cieco aperto verso il cielo
permette di volare.
Stefania Buiat da Come alla neve il viola ( Raccolta inedita )
sono bellissimi questi versi e si legano benissimo alla musica, intrisi entrambi di nostalgia...
RispondiEliminaLa nostalgia è il sentimento che più si confà ad una perdita. E credo che tutti - prima o poi - l'abbiamo sperimentata.
RispondiEliminaE questo proposito, i versi di questa giovane poeta - sono evocativi e arrivano dritti al cuore, come una consolazione per un destino comune.