giovedì 6 ottobre 2016
CANTADORA (del senso compiuto del mio esistere a mezz'aria )
Un tempo sono diventata poeta, stramba cantadora
di quelle che i tramonti infuocati lasciano indifferente
e stranita senza raduni di stelle oltre gli orizzonti;
assetata di ogni goccia di mare di cui conosco tutto il sale.
Un giorno - come per la prima volta - sono stata partorita
dal grembo della terra, figlia misconosciuta di oscuri mali
perché un solo verso fosse tutto quello che sono,
riscoprendo luce in solitudini sconfinate.
Così, la mia voce è stata sempre senza padroni, meteora
scagliata in sfida oltre le tempeste, delirante acqua
tra i deserti, assidua nel camminare fuori e dentro un IO
di richiami estinti per molti, ascoltata da pochi.
Questo il compiuto senso del mio vivere a mezz'aria
misconosciuto e deriso, come una sana follia che
mi distingue dalla massa; un divenire infinito rivestito
da ogni fibra autentica di me che esprimo.
frida
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"perché un solo verso fosse tutto quello che sono" .. ecco un'alchimia comune..
RispondiEliminaNon mi riesce di spiegare con altre parole quello che scrivo in poesia ; lascio il compito alla suggestione....
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