Io - qui - dall'altra parte della luna…
Quell'altro che abita pure in me,
forse proprietario, magari invasore o esiliato in questo corpo
estraneo oppure di entrambi,
quell'altro che temo e ignoro, felino o angelo,
quell'altro che è solo ogni volta che sono solo, uccello o demonio,
quell'ombra di pietra cresciuta dentro di me e fuori di me,
eco o parola, quella voce che risponde quando mi domandano qualcosa,
il padrone del mio imbroglio, il pessimista e il malinconico e quello
irragionevolmente allegro,
quell'altro pure ti ama.
***
Potrei perfettamente escluderti dalla mia vita,
non rispondere alle tue telefonate, non aprirti la porta di casa,
non pensarti, non desiderarti,
non cercarti nei posti comuni e non rivederti più,
girare per le strade dove so che tu non passi,
eliminare dalla mia memoria ogni istante condiviso con te,
ogni ricordo del tuo ricordo,
dimenticare il tuo viso fino al punto di non riconoscerti,
rispondere evasivamente quando mi domanderanno di te e fare come se tu non fossi mai esistita.
Però ti amo.
***
Io odoro di te.
Mi perseguita il tuo odore, mi insegue e mi possiede.
Questo odore non è un profumo sovrapposto su di te,
non è l'aroma che ti porti come un ornamento in più:
è il tuo odore essenziale, il tuo alone unico.
E quando - assente - il mio vuoto ti convoca,
una raffica di quell'alito mi arriva dal punto più dolce della notte.
Io odoro di te
e il tuo odore mi impregna dopo che siamo stati insieme a letto,
e quell'aroma sottile mi alimenta,
e quell'alito essenziale mi sostituisce.
Io odoro di te.
***
La tua voce al telefono così vicina e noi così distanti,
la tua voce - amore - dall'altra parte della linea e io qui solo, senza te, dall'altra parte della luna,
la tua voce al telefono così vicina - rassicurandomi - e tu così lontano da me, così lontana,
la tua voce che ripassa i compiti fatti insieme,
o che rammenta un numero magico,
che al di sopra del chiasso del mondo mi parla per dire in linguaggio cifrato che mi ami,
la tua voce - qui o in lontananza - che dà senso a tutto,
la tua voce che è la musica della mia anima,
la tua voce, suono dell'acqua, scongiuro, incantesimo.
***
La tua lingua, la tua saggia lingua che inventa la mia pelle,
la tua lingua di fuoco che mi incendia,
la tua lingua che crea l'istante di follia, il delirio del corpo innamorato,
la tua lingua ,sacra frusta, dolce brace,
invocazione degli incendi che mi strappa a me stesso e mi trasforma,
la tua lingua di carne senza pudore,
la tua lingua di resa che mi richiede tutto, la tua molto tua lingua,
la tua bella lingua che elettrizza le mie labbra, che rende tuo il mio corpo da te purificato,
la tua lingua che mi esplora e che mi scopre,
la tua splendida lingua che sa dire pure che mi ama.
***
Poesie di circostanza per dire l'amore
e anche poesie trascendentali per dire l'amore:
vano tentativo della lettera quello di fare la cronaca dell'istinto sicuro,
tentativo vano quello di dire l'amore.
Questo felice sproposito non sarà mai raggiunto dall'ebbrezza della parola
né dallo scomposto presagio di un poeta.
Forse il silenzio è l'unica saggezza dell'amore
e dirlo è la sua più sciocca follia.
Dario Jaramillo Agudelo da Poemas de amor
Davvero molto belle, la seconda mi ha particolarmente coinvolta. ..
RispondiEliminaCi sono poeti che sanno dirci ancora " qualcosa" sull'amore: emozioni che ci coinvolgono - appunto.
RispondiEliminaGrazie della presenza.