martedì 25 novembre 2025

L' ESTREMO FORTE DEGLI OCCHI

 


                                                                                 Sul ciglio labile del nulla...




" La poesia somiglia alla preghiera. Victor Hugo diceva che ci sono momenti in cui, qualunque sia l' attitudine del corpo, l' anima è in ginocchio. La poesia è raccoglimento, offre una possibilità di ascolto di sé stessi, ci consente di raggiungere e di scoprire una parte di noi, affina il nostro udito e la nostra sensibilità. Quindi ci rende presenti a noi stessi e agli altri. E imparare ad ascoltare noi stessi, può essere un buon inizio per imparare ad ascoltare anche gli altri ad essere reciprocamente presenti."  ( C.C. )







QUESTA STRADA DI LUNGHE PALME

Questa strada di lunghe palme
che pare orizzonte palpitante
ti somiglia

nell' imprevisto caldo della tempia

mi accorgo che tanto
ti avevo vagato
senza sapere che sei tu
senza sapere che sei sì

sul ciglio labile del nulla

rimane il chiaro mistero
del perché delle tue tante mani.


                                                    ***

IN QUEL POCO DI VENTO

In quel poco di vento
ruvido del mio respiro
c'è sempre qualcosa che sei tu

che sempre mi stai pulsante
sulle tempie come perpetuo
avvento

nel tempo muto del mare
abbiamo nude le mani
e siamo stretti di vita

non abbiamo delle onde paura
abbiamo paura del sale

a oltranza  
restiamo come nel vuoto
la durata del viso.


                                                          ***

E NELLA PROFONDITA' DEL MORMORIO

E nella profondità del mormorìo
di questo azzurro piovuto
slacciarsi le scarpe e gli accidenti

piano scolorare e lasciarsi
cadere
dove sai di sole
dove sei tanto casa.


                                                     ***

PER FRATTURE E PER CROLLI

Per fratture e per crolli
per esistenze smarrite
nella costanza della nostalgia
nello spavento della durata

si va a precipizio

in un destino di cieli stretti
nella magrezza del fiato

minuziosamente

si va
da soli
per desiderio di lontananza.


                                                   ***

NEL DISINCANTO DEL VENTRE

Nel disincanto del ventre
impetuoso vieni
a cercarmi rotto
il grido

in bilico

trema il tempo strappato
e commuove
ogni verbo all' infinito.


                                            ***

MI SGRANO I SEGNI E IL SENSO

Mi sgrano i segni e il senso
sul limitare della cenere
concentrica me ne sto

mi setaccio il pianto e il pane
dovendomi vivere

mi sorrido tra le fughe
del tuo esistermi
in azzurre risonanze di grigio

e ringrazio ogni cielo.



                                 Cettina  Caliò     da   L' estremo forte degli occhi


9 commenti:

  1. Scriviamo già normalmente per noi, con la poesia ci accarezziamo e ci dedichiamo totalmente.
    Che poi arrivino anche altri a leggerci, addirittura provando piacere, un di più che certo non infastidisce.. ;)

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  2. Mi colpiscono queste poesie, in ognuna trovo almeno un verso illuminante (nella magrezza del fiato!)
    massimolegnani

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    1. Quando ho trascritto questo verso . ho pensato a te, e ci avrei giurato che l' avresti fatto tuo...

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    2. Beh, insomma, forse perché abbiamo qualche aspetto interiore che ci somiglia...
      Ti auguro una giornata preziosa in spirito !

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  3. Mi dà un piacere sottile e voluttuoso condividere - attraverso la parola - stati d' animo che spesso sento miei, fantasticando che ci sia qualcuno - di là dello schermo - che ne trae simil o parallelo godimento. ( oltre a una giusta erudizione ).

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  4. minuziosamente da solo
    senza sentirmi solo

    bei versi

    lieto giorno

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  5. Questa è la situazione ideale : la solitudine senza sentirne gli effetti negativi , anzi come condizione di indipendenza estrema e ( nel caso ) di creatività. Già per come usi tu lo smartphone mi sembra che corrisponda perfettamente.
    Serena giornata !

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    1. non so se sia ideale, ma è la situazione in cui mi trovo, avendo scelto.
      grazie e lieta venere

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