Cimitero di Staglieno
Il poeta- in questa poesia - sembra inizialmente rivolgersi al lettore ( in realtà la lirica è stata scritta per la perdita del padre, morto di cancro ), quindi all' umanità intera, invitandolo a non accettare la morte in modo calmo e accondiscendente. Questo invito a non lasciare il mondo in modo pacifico e finanche rassegnato, si dimostra, allora, come un' esortazione a resistere, a non accettare il destino che incombe, a darsi da fare nella convinzione che anche le nostre ultime azioni possano migliorare il mondo. Dylan Thomas insiste nell'incitare il lettore a non lasciare questo mondo in modo rinunciatario, anche se l'evento finale dell'esistenza è paragonato a una notte buona e serena, a un momento opportuno. Bisogna, anzi, infuriarsi, scalpitare e in qualche modo contrastare quell' inevitabile declino della luce, quell' improrogabile ingresso nell' oscurità e nelle tenebre.
NON ANDARTENE DOCILE IN QUELLA BUONA NOTTE
Non andartene
accondiscendente in
quella notte serena.
I vecchi dovrebbero
bruciare e delirare alla fine
della giornata;
imperversa, imperversa
contro il declino della luce.
Nonostante i saggi
sappiano che la tenebra è
appropriata alla fine dei
loro giorni,
poiché le loro parole non
hanno provocato alcun
fulmine,
non se ne vanno
accondiscendenti in
quella notte serena.
Gli uomini onesti,
dall' ultima onda, mentre
urlano quanto brillanti
le loro deboli azioni
avrebbero potuto danzare
in una vecchia baia,
imperversano,
imperversano contro il
declino della luce.
Gli impulsivi che
afferrano il sole in volo e
cantarono,
e impararono - troppo tardi -
d' averlo afflitto durante il
suo corso,
non se ne vanno
accondiscendenti in
quella notte serena.
Gli austeri,
all' approssimarsi della
morte, che scorsero con
vista cieca
che gli occhi appannati
potrebbero brillare come
meteore e gioire,
imperversano,
imperversano contro il
declino della luce.
E tu, padre mio, là sulla
triste altura,
maledicimi, benedicimi,
ora, con le tue lacrime
imprecanti, ti prego.
Non andartene
accondiscendente in
quella notte serena.
Imperversa, imperversa,
contro il declino della luce.
Dylan Thomas
In realtà siamo noi i non accondiscendenti, che rimaniamo abbracciati alla nostra impotenza, con le lacrime esaurite e la rabbia che ribolle e si dispera, a rimanere, lei, viva.
RispondiEliminaIl mio modo di vedere e " di sentire" , ( ma non potrò riferirlo ! ) il fine vita si discosta molto da quello del poeta. Forse perché sono credente, vorrei vivere quegli istanti con serenità, sapendo di essere accolta e abbracciata.
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