Morte e Trasfigurazione
ERMENEUTICA DELLA PITTURA ( Ermeneutica = Metodologia riguardante l'interpretazione dei testi; in filosofia si intende anche l' interpretazione dell'esistenza umana )
(…) L'essenza della pittura, quale si evince dalla sua plurisecolare
manifestazione, colta nella differenza tra l'atteggiamento
teorico della filosofia e quello espressivo dell'arte, risiede nella
capacità di attribuire all'idea una configurazione sensibile,
neutralizzando ogni opposizione tra profondità e superficie. A
questa determinazione formale di origine hegeliana, manca il
completamento relativo al contenuto della pittura : qual è l'
oggetto o l'esperienza di tale render visibile ? quale l'idea
perdurante di un gesto che si ripete nel corso del tempo?
Conferire visibilità al dolore, alla tragedia di una vita che si
perpetua nella sofferenza ( senza postulare alcuna catarsi
estetica ) è la finalità inespressa di tutta la pittura occidentale,
anche in funzione di risarcimento rispetto a quella latitanza
della tradizione speculativa già denunciata da Simmel, il quale
annotava nel suo diario " E' sorprendente quanto poco il dolore
degli uomini sia entrato nella loro filosofia ".
Una rimozione di ciò che sfugge alla razionalità apofantica, un
silenzio che si propaga nelle zone indicibili del dolore, di un
patire refrattario ad ogni giustificazione metafisica, una lacuna
epistemica rispetto a cui la pittura soddisfa un'istanza
compensativa, occupando l'ambito biopatico del sapere e
configurandosi essenzialmente come pathei mathos,
conoscenza attraverso la passione di esistere.
Mentre la filosofia esibisce teodicee, l' arte rende visibile il
dolore: questa la tesi che orienta la nostra ermeneutica della
pittura, che le conferisce un distintivo attributo tragico, che
configura una visione del mondo scaturita dall'esperienza
percettiva del prodotto artistico. Se la cognizione del dolore
appare come l' impensato della filosofia classica, allora
dovremo ribaltare ancora una volta la profezia hegeliana
relativa alla " morte dell'arte" poiché, a conclusione della
tradizione metafisica di pensiero, alla fine cioè della filosofia,
troveremo proprio l'arte ( in particolare la pittura ) capace di
ovviare alle inadempienze della filosofia . (…)
Marco Vozza da Rendere visibile il dolore ( La pittura oltre la filosofia )
Un estratto di non facile comprensione, accompagnato da una musica molto delicata
RispondiEliminaIl libro infatti è tosto ( Vozza è un filosofo che apprezzo molto; si possono leggere su questo blog estratti di un testo inconsueto " A debita distanza: le fidanzate di Kierkegaard, Kafka, Kleist ) e l'argomento mi attirava molto.
RispondiEliminaSono d'accordo che la parte dell'ermeneutica che ho trattato oggi non è di facile comprensione, ma era indispensabile come base per capire ed apprezzare gli estratti che farò - a partire da domani- su tre grandi pittori e il relativo senso del dolore : Vermeer, Schiele e Bacon.
Grazie del commento e buona - prossima - lettura!
Infatti la filosofia non mi fa impazzire
Elimina