sabato 29 settembre 2018
RENDERE VISIBILE IL DOLORE 2
(…) Perseverando in una identità onto- teologica, la filosofia ha
tradito il suo compito: trattando la morte come un mero nulla,
utilizzando hegelianamente il mortuum come " immane forza
del negativo" per l'elevazione dello spirito, dimenticando le
cifre esistenziali dell'ombra e del mistero, di quella passione
della notte che si contrappone all' ordine del giorno,omettendo
l'elaborazione di un'adeguata cognizione del dolore,
riproponendo costantemente una giustificazione metafisica dell'
esistenza del male nel mondo, si è posta nei confronti dell'
esperienza sempre più come un pensiero di sorvolo privo di
attrito. Già Kant, nel 1791,aveva scritto un saggio dal titolo"
Sul fallimento di tutti i tentativi filosofici in teodicea" in cui,
dopo aver criticato ogni giustificazione speculativa delle
controfinalità esistenti in natura, giudicava autentico soltanto
l'indignato lamento di Giobbe che prende atto dei limiti della
nostra ragione al cospetto dell'insondabile, dell'
incondizionatezza del decreto divino.
Un pensiero radicalmente finito o compiutamente tragico, non
sopporta alcuna " teo-logo- antropo - poeto- dicea ", alcuna
redenzione cioè che giustifichi il dolore. La sofferenza non è
governabile dal discorso filosofico: è l'incommensurabile,
" l'incondivisibile, l'impenetrabile durezza", l'insostenibile
smarrimento che viene a lambire l'esposizione nuda del senso,
la sua défaillance costitutiva, una mancanza inappropriabile,
priva di un orizzonte regolatore, una scheggia assoluta in balia
della " sovranità possibile della sorte."
L'esperienza del dolore si identifica con quell'assenza o quella
oscurità del senso: non resta che un corpo ferito, patetico,
straziato, la pietà muta al cospetto di un corpo deposto. Sotto
questo aspetto, l'esposizione della sofferenza decreta la fine
della filosofia, l'insolvenza di quel secolare logos evasivo che
offriva argomenti per giustificare il dolore,per sublimarlo come
occasione di redenzione dello spirito. (…)
Marco Vozza da Rendere visibile il dolore ( La pittura oltre la filosofia )
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