mercoledì 21 maggio 2025

LE LETTERE STAGIONALI DI ALBERTO


                                                           Il tempo, forse, o il suo battito dentro il cuore...




Alberto Bertoni è nato a Modena, luogo in cui nelle " Lettere stagionali " si contempla la trasfigurazione metafisica ( con quel nominarne solo la M*** iniziale, omaggio dichiarato al modo che Antonio Delfini - poeta che scrisse il solo " Poesie della fine del mondo "- aveva di indicare la città di Modena, specificandola così come entità esistenziale.)




M ***, Dicembre


Penso che forse sei

a parlare con la mia ombra

da un telefono muto in piena notte

o con il gatto anche lui dimenticato

per l' inverno in qualche angolo più caldo.

Penso che strano

svegliarmi con una vera tua

telefonata, alle quattro o dopo

del mattino, non per dirmi

che con ottimo riso alla salsiccia

e Riesling d' Alsazia mi hai nutrito

ma che il tramonto novembrino

ha sciolto i vetri dello studio, per il nostro

sorpreso capolino o perché ghiaccio e fuoco

in te convivono ( benché io, qui... ).

Penso, infine, al ridicolo comfort

dell' alba che non dormi, al tuo ruolo

doppio di madre. E a come

il peso dei nostri corpi

anche oggi è vivo.



                                                      ***


M ***, Febbraio


Il tempo forse

o il suo battito dentro

il cuore, le vene

vedranno arrugginito

l' apriscatole sul tavolo

brivido aureo che t' imperla

e con te l' ironia dell' ora

in penombra, le feritoie

i tonfi del condominio intorno - fatica

o poco meno a cena, i ruoli

le valvole di sfogo...

Così l' assoluto pallore del volto

la raucedine e sul muro

solo un' astratta resistenza di rami

e persiane a metà, niente più che il fuoco

pallido di un poster, Matisse

a Zurigo, la sua stanza rossa

la neve sulle viole...



                                                  ***


M ***, Marzo


Le cose dal vero mi fanno paura

mi stanano in crepe o appigli di memoria


Le cose che guardo

scoprendone i nervi

e quelle che sfioro coi denti

come case catturano la luce

per meglio scomporre la grana

perlacea, l' ordito di polvere e foglie


Così mi annienti, se provo

a deliziarti di cronache minute

a dirti come sei viva

in questa mezzanotte di vento

in cui non ammetti nemmeno

la mia ombra alla tua bocca

alle parole che assediano il respiro


Sì e no una voglia

domenicale accende il finale

forse una nuvola resiste

dei pollini allo spigolo del viso.



                                                  ***


S. GIMIGNANO, Maggio


Non molte prove di verde

nel tuffo al cuore di troppa

Toscana e riservatezza

il colpo secco dei silenzi

un dirci malati di noia e tenerezza

giù, dal buio devoto

d' occhio senza limite

o maestà di chiostri ?



                                                    ***


M ***, Giugno


In fondo a che velato

deserto dei tuoi occhi

qui dalla mia spalla

soffri la bella palla

di lanugine gialla

( e di fango )

che atterra a fine campo

nel rosso meno opaco


La goccia trema piano

senza coraggio né slancio

come il profilo che l' osserva

non ha luce abbastanza

si sfalda nel paesaggio

d' acacie, pioggia e rose


Ma il bianco più vivo

e studiato del bagno di oggi ? Disperi

lasciando in disparte la brocca

sul trespolo alto

la piega amorevole del corpo.



                                                   ***


NEW HAVEN, Ottobre


Cigni e gabbiani non sembrano decidersi

sui pochi pesci dello stagno presso il mare


Con virtù più agile

uno scoiattolo li guarda

si specchia, mordicchia, mi ricorda

che il tuo nome porta

lo stesso numero di sillabe del suo

ma che neanche svegliandomi alle cinque

sono stato capace di trovarti


Così ci provo, corteggio

la mia vicina di lettura

e tu - crudele - fai scattare la sirena

dell' allarme antincendio in biblioteca


insomma, questo sole del Connecticut

prolungo alla tua notte

dico dormi, ti prego

con i miei mille baci nell' orecchio.




                           Alberto  Bertoni       da     Lettere stagionali



5 commenti:

  1. malinconica ironia.
    giorno lieto di piccoli sparsi baci

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  2. Veramente è così.
    L' ironia, che è anche la caratteristica tua più precipua.
    Grazie dei piccoli e sparsi baci : passerò a raccoglierli.

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    Risposte
    1. ce n'è qualcuno ironicamente impigliato fra i rami più alti :)
      lieto giorno

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  3. Non c'è problema: prendo una scala...
    Buona serata.

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