venerdì 20 settembre 2024

LE STAGIONI DEGLI HAIKU

 


                                                                 Autunno giapponese 



La selezione di poesie brevi giapponesi " Haiku"  qui presentata è tratta da una raccolta inedita contenente circa seicento composizioni.

Le raccolte classiche di haiku sono suddivise internamente in cinque parti, corrispondenti a cinque stagioni, perché il periodo iniziale dell' anno " shinnen " è considerato in Giappone a una stagione a sé stante. In quasi tutti gli haiku - inoltre - è presente una parola o un'espressione codificata, detta " kigo " "  ossia " stagione - parola " che serve a porre in relazione il poema con la stagione e il significato spirituale di questa. " Stagioni" dunque, da intendere come risonanze prodotte nell' anima dalla contemplazione del succedersi dei cicli stagionali. Stagioni reali, ma allo stesso tempo allegorie di un percorso di conoscenza, simboli di una vita spirituale in cui si avverte una profonda sensibilità verso il sacro, prodotto da una visione del mondo le cui radici affondano nelle tradizioni spirituali dello Shinto e nello Zen.




BUSON    ( 1715 - 1783 )


Erbe nebbia

fra acque silenti

il tramonto.


     *


Primavera

indugia ancora

negli ultimi fior di ciliegio.


            *


Tra i lampi

s'ode dai bambù

stillar la rugiada.


           *


Su campi montani

pioggia leggera svanisce

fra giovani foglie.



                                                     ***


BASHO   ( 1644 - 1694 )


Silenzio

un frinir di cicale

trafigge le rocce.


             *


Non scordar mai

il solitario sapore

della bianca rugiada.


               *


Fra i rami di pesco

che sbocciano ovunque

il primo fior di ciliegio.


             *


Tra rami 

bagnati di pioggia

fuggevole luna.


        *


Desolazione invernale

in un mondo d'un solo colore

il suono del vento.


          *


Il mare s' oscura

richiami d'oche selvagge

biancheggiano appena.



                                            ***


ISSA    ( 1763 - 1827 )


Limpido vespro

nel cielo turchino s' inseguono

monti d' autunno.


     *


Lontano vicino si ode

crosciar di cascate

tra foglie cadute.



                                               ***



ONITSURA  ( 1660 - 1738 )


Inizio d' anno

vento di mille anni fa

soffia tra i pini.


      *


Come sono verdi 

i penduli rami del salice

sull' acqua che corre.



                                        

             A cura di Mario Polia    Kokoro - No  Aji   " Il sapore dello spirito "



9 commenti:

  1. un genere che ho praticato poco.
    natura naturans.
    assistiamo e partecipiamo.
    ciao

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  2. Partecipare è il senso.
    Buona giornata.

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  3. Regalano un senso di pace, la brevità è un fotogramma di un attimo in movimento. Ti trovi catapultato tra le acque che scorrono, il vento che agita intorno, un fiore che sboccia...

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    1. Sono attimi che - resi in parole - da un lato svaniscono con leggerezza, dall' altro ci danno il senso dell' eternità.

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  4. Non mi hanno fatto mai impazzire. Disordinato per natura, irrequieto per indole, li avverto come una disciplina imposta, percezione errata sicuramente, ma che alimenta il pregiudizio,

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  5. Si tratta di entrare dentro l' anima di una cultura diversa...

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  6. Il corso delle stagioni muta il nostro stato d'animo e, al pari di questi versi, ingenera suggestioni forti e assai differenti.

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  7. Hai ragione . Anche senza essere metereopatici, il cambio di temperatura, atmosfere e di colori suscita davvero molteplici stati d'animo. In città si avvertono solo l disagi del tempo che muta : invidiabili sono coloro che questi passaggi li possono cogliere e vivere dal vero...

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