DIARIOS DI PIZARNIK 3
16 Dicembre 1957
(...) E' come se il mio sangue fosse amputato. Alzarsi di notte con il
pugnale in mano a devastare il paese dei sogni. Di quei sogni
divorziati dalla realtà. Grande vergogna non solo di essere, ma
di essere semplicemente. Vergogna di vivere o di morire. Mi
vergognerò anche quando sarò morta. Sarà - la mia - una
grande morte inibita. Possibilità di vivere? Questa.
Un foglio bianco e perdersi nella carta, uscire da me stessa e
viaggiare su un foglio bianco. (...)
Alejandra Pizarnik da Diarios
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