venerdì 7 febbraio 2020
STORIA E PRATICA DEL SILENZIO ( Presentazione )
Una storia del silenzio va offerta al lettore sottovoce, in un'atmosfera meditativa e piacevolmente ovattata ( sarebbe un controsenso il contrario ).
Questo inno alla fuga dai rumori del mondo, nell'immersione senza suoni di una buona lettura non è - tuttavia - una pratica antica, dal momento che almeno fino al Duecento la maggior parte dei libri veniva letta ad alta voce.
Ma il silezio non è solo un'attitudine personale verso la quale c'è chi è più o meno portato: ci sono molte forme di silenzio sociale, parecchie delle quali hanno regole stabilite, e ci sono silenzi carichi di significati, mentre altri non vogliono dire nulla o sono ambigui; altri ancora le cui conseguenze possono essere moralmente e socialmente gravi.
Ed è in questo universo dei tanti silenzi che l'autore ci accompagna, additandoci forme di non - parola e di non - suono che si rivelano imprevedibilmente ricche di senso.
In questo saggio ( che vuole essere una Storia del silenzio ), di conseguenza non viene tralasciato nulla : dal silenzio del Big Bang alla biblica " voce di silenzio sottile " ( qol demamah daqqah, letteralmente " sussurro di una brezza leggera " che sta per " voce di Dio" come si manifesta al profeta Elia - Libro dei Re, 19,12 ),dal fecondo campo del silenzio orientale alle diverse attitudini con cui antichi e moderni hanno taciuto.
Troveremo anche " i silenzi forzati", come quello della sordità; i molti silenzi d'amore; quelli dell'omertà violenta e colpevole fino a toccare quello assoluto e disperato dei Lager.
Con questo taciturno bagaglio storico, viene affrontata poi la modernità, con i silenzi ( e di contro con gli schiamazzi grevi e inopportuni ) del web, della politica, della stampa e dei Media in ogni sua espressione, per tentare di costruire quella che potremmo e vorremmo chiamare " una grammatica " del Silenzio.
( f. )
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