sabato 7 settembre 2019
LA LEGGENDA NERA DI J.LACAN 2
(…) Quanto alla pratica, essa è oggetto di attacchi ancora più
feroci.Lacan è accusato di calpestare la deontologia, di mettere
sottosopra il quadro,di aver pervertito la psicoanalisi tramite la
seduzione, la manipolazione del transfert, la menzogna, di
lasciare libero corso al suo capriccio, alla sua perversione, o
anche al suo sadismo, di essere sordo al lamento come cieco
di fronte alle ferite dei suoi analizzati, di essere non solo
responsabile di numerosi suicidi fisici,ma anche di innumerevoli
suicidi libidinali, ossia infermità derivanti da incidenti, e di
prendersene gioco, e anche di aver fatto proliferare degli
psicoanalisti che mettono l'altro in pericolo; in breve, di darsi
senza freno alla passione di una pratica segnata dall'abiezione
e dal disprezzo.
E' soprattutto la sua persona a suscitare le maldicenze più
avvelenate: a poco a poco, eccolo - ben che vada - carnefice del
significato, domatore di folli, personaggio frivolo e derisorio
che non sopravviverà se non come testimone di un'epoca; e poi
ancora : mago, re del calembour, gran sacerdote, guru, dandy
odioso o vecchio ringalluzzito; mal che vada : truffatore,
demagogo perverso dall'occhio di caprone intelligente; di un'
ambizione cinica e delirante, buffone, pagliaccio, burlone,
tirannico, affetto da paranoia o da psicosi passionale, ladro e
negriero, capo di una setta che si prende per Dio, avido di
denaro… Viene altresì paragonato a Dracula, a Bouglione, a
Stalin, agli yatollah dell' Iran…
L' annuncio della sua morte dà luogo a questo sottotitolo di
Libération : " Lacan aime or ". (…)
Nathalie Jaudel da La leggenda nera di Jacques Lacan
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