venerdì 19 luglio 2019

SU QUESTA PIETRA ( storia di un suicidio assistito ) 3


(…) E perché volevo incontrarlo?
       Per voyerismo? Perché volevo aggiungere ai miei ricordi una
       morte diversa da tutte le altre, come il pezzo più raro di una
       collezione? O forse per via di quella faccenda di mia madre,
       ovvero per guardare negli occhi qualcuno che aveva la forza
       di desiderare fino in fondo ciò che lei aveva desiderato solo
       per poche ore, per poi spaventarsi del suo stesso desiderio?
       Oppure era per me, per capire che cosa mi sarebbe capitato
       nel caso un giorno mi fossi trovato di fronte allo stesso bivio,
       scegliere tra una morte lenta e dolorosa e degradante in un
       letto o una rapida e dolce per endovena? Sì,alla fine credo che
       sia così, perché ho sempre voluto provare le cose di persona:in
       Corea del Sud ci sono agenzie che organizzano il vostro
      funerale da vivi:voi siete chiusi nella bara sigillata e avete tutto
      il tempo per fare le prove generali di quello che prima o poi
      sarà lo spettacolo vero e proprio. Lo trovo un esercizio molto
     sano e prima o poi mi piacerebbe investirci il denaro necessario
     Non c'è di meglio che vivere le esperienze di persona per
     scoprire che te le eri sempre immaginate in modo sbagliato.
     Ma non è solo questo, no.
     Se voglio essere onesto con me stesso, devo ammettere che in
     fondo credo anch'io in ciò in cui credeva l'uomo che ho
     accompagnato, ossia nel primato della libertà, dell'inviolabile
     libertà di disporre della nostra vita, quando, dove e come
     vogliamo. E infatti sono qui ad ammetterlo, anche dopo tutto
     quello che è successo: i colpi di scena, lo scandalo, tutto ciò di
     cui allora non potevo sospettare e che a reso questo caso una
     faccenda molto più spinosa di quanto promettesse di essere.(…)



Sergio  Ramazzotti  da    Su questa pietra ( Storia di un uomo che andava a morire ) 



Nessun commento:

Posta un commento