" Ritratto di Innocenzo X " di Diego Velasquez
(…)In teoria l'artista ha sempre detenuto il potere più forte rispetto
a colui che si metteva in posa, come raccontano le antiche fiabe
di Pigmalione, di Faust, dei costruttori di Golem nelle leggende
ebraiche:era lo stesso potere di Dio che,nella tradizione biblica
crea l'uomo facendone prima una statua di creta. Complice il
monopolio dell'immagine detenuto dall'artista fino all'avvento e
alla diffusione della fotografia a fine Ottocento-inizio Novecento,
molti soggetti si avvicinarono con timore e diffidenza all'idea di
consegnarsi ai posteri in forma visiva. Si tratta di una fobia
raccontata magistralmente da Oscar Wilde nel Ritratto di
Dorian Gray e che trova numerosi esempi nella storia: uno su
tutti Isabella d' Este, spaventata al punto di rifiutare un ritratto
di Leonardo per timore che il genio di Vinci potesse addentrarsi
troppo nei segreti della sua anima.*Anche papa Paolo III
licenziò in fretta Tiziano quando vive smascherata la cupidigia
sua e dei due nipoti nel magnifico ritratto non finito oggi
esposto al Museo Nazionale di Capodimonte. E - a sua volta -
Innocenzo X commentò il superbo ritratto fattogli da Velasquez
con un titubante : " E' troppo vero!". Ma bisogna fare anche i
conti con la famiglia reale spagnola immortalata da Francisco
Goya nel 1880, esempio di autorità rappresentata con un
realismo spietato e tuttavia ben accolto dai committenti, a
testimonianza del fatto che chi chiedeva un ritratto voleva
soprattutto essere ricordato per sempre. (…)
Francesca Bonazzoli e Michele Robecchi da Smascherati ( Storie e segreti dietro ai ritratti più famosi )
* Che vi sia stata la credenza che un pittore avrebbe potuto addentrarsi troppo nei misteri dell'anima di colui che stava dipingendo, è cosa vera ancor oggi e vale in principal modo per la fotografia . Infatti, nei miei viaggi in parti diverse del mondo ho potuto appurare ( specie tra le popolazioni meno acculturate e più fisicamente isolate dal contesto sociale ) che tali persone temono che attraverso la macchina fotografica si possa portar via loro l'anima; pertanto tendono a sfuggire l'obiettivo per correre - terrorizzate - a nascondersi.
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