Aveva dovuto credersi amato ben poco…
(…) L' Amore, il più saggio degli dei… Ma l'amore non era
responsabile di quella negligenza, di quelle asprezze, di quella
indifferenza mescolate alla passione come la sabbia all'oro
trascinato da un fiume;di quell' accecamento grossolano d'uomo
troppo felice, e che invecchia. Avevo potuto essere così
sordidamente soddisfatto? Antinoo era morto… Lungi dall'
amarlo troppo, come senza dubbio in quel momento Serviano
pretendeva a Roma, non avevo amato abbastanza quel
fanciullo da obbligarlo a vivere. Cabria, che nella sua qualità
di iniziato orfico considerava il suicidio un delitto, insisteva
sull'aspetto sacrificale di quella fine; provavo io stesso una
specie di gioia orrenda nel ripetermi che quella morte era un
dono. Ma ero solo a misurare quanto fiele fermenti nel fondo
della dolcezza, quanta disperazione si celi nell'abnegazione,
quanto odio si mescoli all'amore. Un essere oltraggiato mi
gettava in viso quella prova di devozione; un fanciullo, nell'
ansia di perdere tutto, aveva trovato quel mezzo per legarmi
per sempre a lui. Se con quel sacrificio aveva sperato di
proteggermi, aveva dovuto credersi amato ben poco per non
sentire che perderlo sarebbe stato per me il peggiore dei mali.
(…)
Marguerite Yourcenar da Memorie di Adriano
Un testo drammatico e intenso
RispondiEliminaUn libro che mi è caro e riflettendo sul quale imparo sempre molto.
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