sabato 13 ottobre 2018
SENTIMENTI PER UN'AUTOBIOGRAFIA 3
(…) L'amore, quando non è accettato si trasforma in nemesi, in
giustizia, è implacabile necessità dalla quale non c'è fuga.
Come la donna mai adorata, si converte in Parca che stronca
la vita degli uomini.
E così è la ritirata del divino sotto la forma dell'amore umano,
quella che ci mantiene condannati, rinchiusi in questa prigione
della fatalità storica, di una storia convertita nell'incubo dell'
eterno ritorno.
L'assenza dell'amore non consiste effettivamente nel non
apparire in episodi, in passioni, ma nel suo essere confinato
negli stretti limiti della passione individuale, essendo ridotto a
un fatto, un mero accadere. E allora, viene a succedere che
ancora la passione individuale, l'amore vive e incoraggia, ma
sottomesso a processo davanti a una giustizia che è implacabile
fatalità. L'amore viene così giudicato da una coscienza in cui
non c'è posto per lui, davanti a una ragione che gli è stata
negata. E' come sepolto vivo - vivente - ma senza forza
creatrice. La pretesa divinizzazione totale dell'uomo e della
storia produce la stessa asfissia che dovette avere quando - in
tempi remoti - l'uomo non riusciva ad avere nemmeno un posto
basso nello spazio pieno di Dei, semidei, demoni.
Neanche allora esisteva l'amore.
Stranamente, l'amore nacque - come la conoscenza filosofica -
in Grecia, in un momento in cui gli Dei, senza smettere di
agire, permisero all'uomo di cercare il suo essere. Così ancora
sembrerebbe che l'amore greco fosse stato condannato alla
fame e all' avidità. Era anche creatore di distanze, di limiti, di
frontiere tra l'umano e il divino che univano e mantenevano la
distanza. Faceva senso la sofferenza dell'uomo,la sua passione
che veniva trasformata in un atto.Uno strano Dio,umanizzatore
nonostante il suo delirio; una divinità raccoglitrice del delirio
iniziale che è ogni vita umana, ogni storia che comincia. (…)
Maria Zambrano da Sentimenti per un'autobiografia ( Nascita, amore, pietà )
Il linguaggio non è difficile ma leggere lascia senza fiato, per comprendere servono pause e tempo, è un testo impegnativo
RispondiEliminaNe convengo.
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