martedì 2 ottobre 2018
LETTERE A BRUNA 2
Roma, 27 / X / 1966
(…) Anima mia,
ho ripreso una vecchia abitudine, di quando - sono molti anni
passati - avevamo per casa una sola camera, ed avevo già una
fama internazionale, ed ero già considerato in Italia - nel mio
campo - il primo , e venivo, per lavorare tranquillo, al caffè.
Voglio ad ogni costo sembrarmi ( giorno) giovane. Guarda il
lapsus che scherzi ti fa.Pazzia più, pazzia meno,da quando t'ho
veduta, chi riesce a contarle più !
Ho ripreso - come faccio ogni momento-le tue fotografie prima
di uscire, e dopo averle guardate a lungo, le ho rimesse nel
loro posto segreto, in uno scrigno chiuso.
Gli occhi, ti ho guardato negli occhi. Ti amo molto, ti amo in
modo smisurato. Ricordi quando ci siamo incontrati per la
prima volta? Ti ho accompagnato all'uscita e - senza volere -
il mio braccio ti ha stretto alla vita che ho sentito svettare a
quel mio contatto come un ramoscello di primavera.
Avevi accettato che ti amassi, che la mia pazzia crescesse di
giorno in giorno, che diventassi questa persona che non può
più fare nulla senza averti presente negli occhi, e nel cuore, e
in tutto il mio essere:anima e corpo e sangue, sempre, sempre.
Non ti senti chiamare di continuo - anima - da quest'esule
avvinto sempre più al desiderio di approdare all' Itaca lontana
lontanissima?
Mi dicevi che verrai a Parigi nel '68. Avrò 80 anni. Mi
festeggeranno. ( Strana usanza: festeggiano la gente quando è
vicina a morire ). Come sarò felice di andare in giro con te
a Parigi, nella città che conosco meglio, e che è la più
sorprendente di tutte. Sarai già in Europa in Febbraio, no?
Ma prima ci vedremo a Sao Paulo. Non ne vedo l'ora.
Voglio rivederti. Voglio rivederti. Non verrò che per te. Ho
tante cose da dirti. Hai tante cose da dirmi.
Spero per gli 80 anni di pubblicare un libretto intitolato Un
amore segreto: conterrà cose tue e mie. Pochissime copie, di
lusso.
Posso baciarti?
Ungà (…)
Giuseppe Ungaretti da Lettere a Bruna
Molto bella, mentre leggevo mi chiedevo se è giusto pubblicare cose tanto private all'insaputa dei protagonisti e alla fine ha risposto lui direttamente
RispondiEliminaCerto a me ha fatto molta tenerezza scoprire questo Ungaretti così fragile, cosa di cui era del tutto consapevole ( ma l'amore è come il vento: spira dove vuole e non si sa dove ci porta…).
RispondiEliminaDove - per amore - intendo la passione amorosa; l'amore cerebrale, quello che si può controllare come si vuole, è un'altra cosa…
Grazie