L' ALTRO
Più profonde ferite che a me
inflisse a te il tacere,
più grandi stelle
ti irretiscono nella loro insidia di sguardi,
più bianca cenere
giace sulla parola, cui hai creduto.
***
HAI OCCHIO
Hai occhio
per l'uncino nella
parete del mio cuore,
orecchio
per il parlare fra noi,
lui
e me
come ci fosse
spazio per tutto il già detto?
Se più non l'hai,
voglio venire ancora una volta
ed essere lui.
***
NESSUNO - NON DIMENTICARE - NESSUNO
Nessuno, non dimenticare, nessuno
si piagava frugando, fra i sentieri del cuore,
nel tuo tenero interno.
Fin che una parola ti uscì dalla bocca,
riservata e taciturna:
con essa, non dimenticare, tu vivi,
da essa ti cresce la forza
per ascoltarmi, quando dico io a te :
vieni, io ti voglio,
ti voglio non amare -.
***
A CHI SGORGA IL SENTIRE DALL' ORECCHIO
A chi sgorga il sentire dall'orecchio
e scorre per le notti:
a lui
racconta ciò che hai origliato
dalle tue mani.
Le tue mani migranti.
Non hanno cercato
di afferrare la neve verso cui
crescevano i monti?
Non sono discese
nel cuorpalpitato silenzio dell'abisso?
Le tue mani, le viandanti.
Le tue mani migranti.
Paul Celan da Racconta ciò che hai origliato dalle tue mani
Belle poesie, con un meraviglioso e struggente violino, uno strumento che, insieme al pianoforte e alla chitarra, amo molto...
RispondiEliminaIl riferimento alla scena del bellissimo film è dato dal fatto che sia Paul ( Celan ) sia Frantz,( il violinista ) sono persone sensibili e fragili… Alcune poesie di questa raccolta sono state scritte in una casa di cura per malattie psichiatriche...
RispondiElimina