sabato 11 agosto 2018
L'IMMORTALITA' DELL'ANIMA 2
(…) Ma proprio perché si tratta di un pensiero, la domanda è -
allora - se sia legittimamente pensabile qualcosa come l'
immortalità dell'anima. Io intendo porre la questione da un
triplice punto di vista: teoretico, morale e spirituale.
Dal punto di vista teoretico, mi chiedo se il pensiero dell'
immortalità dell'anima sia degno di un intelletto consapevole
del mondo e delle leggi che in esso regolano la vita.
Da un punto di vita morale, mi chiedo se il pensiero dell'
immortalità dell'anima sia degno di un uomo maturo o non sia
solo un trucco dell'immaginazione per superare in qualche
maniera la paura del nulla e della morte.
Dal punto di vista spirituale - infine - mi chiedo se il pensiero
dell'immortalità dell'anima sia degno di una coscienza che
abbia un'adeguata percezione della sua pochezza di fronte all'
immensità divina. E' evidente - comunque - che la questione
si risolve in gran parte sul fronte teoretico, nel riuscire a
mostrare che sia ipotizzabile un ulteriore livello dell'essere
nel quale l'anima continui a vivere.
Il punto di vista a favore dell'immortalità dell'anima che ora
esporrò, si potrebbe definire un argomento cosmologico, nel
senso che sostengo la plausibilità dell'immortalità dell'anima
in quanto vedo in essa e nel suo ordine spirituale la più alta
organizzazione prodotta dal lavoro dell'universo, il suo fiore
più bello. E penso che si possa capire qualcosa sul destino che
ci attende, solo se riflettiamo attentamente sull'origine che ci
ha generati.
La questione dell'origine ( da dove viene la vita ? ) è
determinante non solo per la questione dell'essenza ( che cos'è
la vita? ) , ma anche per quella dello scopo ( dove va la vita?
A che cosa è destinata ? ).
E' solo sapendo da dove vengo che posso intuire qualcosa su
dove vado . (…)
Vito Mancuso da L' anima e il suo destino
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