giovedì 26 luglio 2018
AMORE E VIOLENZA ( Introduzione )
Nel comune sentire, amore e violenza tendono idealmente a polarizzarsi: ma che cosa avrebbero da spartire lo slancio ardente verso l'oggetto del proprio desiderio e la brutale lacerazione dell'altro; la tenerezza e l'odio rabbioso; la passione vivificante e il gesto mortifero? In realtà il sentimento amoroso e l'atto violento si compenetrano da sempre, a partire dallo strappo che separa il maschio dal corpo di donna che lo ha generato. E sono intrecciati al punto da serrarsi in un nodo inestricabile che costituisce - sia per gli individui che per i gruppi umani - " Il fattore molesto della civiltà ".-
Con l'acutezza di sguardo di chi sa mettere a nudo le ambivalenze e le contraddizioni del rapporto di potere tra i sessi, l'autrice esplora la violenza reale e simbolica annidata all'interno delle relazioni più intime, come la sessualità e la maternità: è su quel corpo con cui è stato tutt'uno e con cui torna a fondersi nell'amplesso, che l'uomo si accanisce. E questa fuga estrema dal femminile si perpetua - atavica - in ogni mano maschile levata - ancora oggi - sulle donne. Di ogni età, razza e cultura.
frida
non so che dire, in verità per me sono due realtà all'antitesi, chi ama desidera e fa il bene dell'altro, la violenza non dovrebbe esserci, tuttavia il riferimento alla nascita ed alla separazione brusca del bambino dal corpo materno è reale, lascia un luogo protetto, caldo, coi rumori attutiti, un contatto diretto col battito materno per venire strappato via al momento del parto, processo innescato dal corpo stesso, per finire nelle mani di estranei, tra rumori e luci violente, girato, aspirato, manipolato e al freddo... è un venire brusco alla vita...
RispondiEliminaSi, ormai è una realtà più che conclamata che venire al mondo è ( per il bambino, e quindi per noi tutti ) il primo trauma della vita… e non l'inizio di una bella fiaba...
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