sabato 12 agosto 2017
QUANDO VERRAI SARO' QUASI FELICE 1
Alberto Moravia & Elsa Morante
1950. 51
(...) Cara Elsa,
la tua infelicità mi rende molto infelice e vorrei davvero che
tutto cambiasse pure contro di me. Tieni conto però di una
cosa: che io ti ho sempre amato, soprattutto dal tempo che
precedette Sant ' Agata.( dopo l'8 settembre 1943 n.d.r.).
Purtroppo il momento in cui ti amai di più fu quello in cui tu
decidesti di non amarmi più affatto. Ma queste due cose non
ebbero relazione tra di loro: quando incominciai ad amarti,
sapevo perché ti amavo e non lo facevo - come tu pretendi - per
dispetto . Prima di allora - del resto - non è che non avessi un
sentimento molto forte per te, ma a causa della mia
disgraziatissima adolescenza, mi mancavano i mezzi per
esprimerlo. Tu mi hai fatto scontare questa mia dolorosa
insufficienza con due o tre anni di terribile durezza, disprezzo,
astio e ostilità a partire dal dopoguerra - o meglio - dal giorno
che finisti il romanzo ( Menzogna e Sortilegio, 1948. n.d.r ).
Non importa. Ancora adesso potresti anche farmi di peggio e
il mio sentimento non cambierebbe. Insomma, io vorrei
convincerti che la sola persona al mondo che ti voglia
veramente bene sono io e che fai male ad irrigidirti contro
questo bene. Io non ti chiedo di amarmi, del resto- visto che è
impossibile- ma soltanto di pensare a te stessa e di fare il
possibile per uscire da questo tuo stato di infelicità che ti fa
essere irragionevole e ti fa disprezzare anche quel poco che
realmente possiedi. (...)
Il tuo Alberto
Alberto Moravia da Quando verrai sarò quasi felice ( Lettere a Elsa Morante 1947- 1983 )
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