giovedì 31 agosto 2017
IL SEGRETO DEL FIGLIO 4
(...) Questo libro prende le mosse da una rilettura delle vicende
narrate nell' Edipo re di Sofocle e nella parabola lucana del
figlio ritrovato, che hanno entrambe come presupposto l'
intreccio dei destini dei figli e dei padri. La colpa del padri
ricade sempre sui figli? L'assenza di desiderio nei genitori
rende un figlio necessariamente maledetto, lo esclude
inesorabilmente dall'accesso al desiderio? E quale Legge viene
trasmessa da una generazione all'altra? La Legge del destino
che sigilla la vita del figlio come ripetizione colpevole di quella
dei padri o un'altra forma della Legge che ci invita a
sospendere ogni inesorabilità della Legge?
Edipo e il figlio ritrovato indicano l'oscillazione del processo di
filiazione tra questi due poli. Il figlio Edipo resta imprigionato
in un conflitto simmetrico con il padre senza possibilità di
soluzione: infanticidio e parricidio si corrispondono
specularmente. Il padre del figlio ritrovato, diversamente da
Laio, mostra invece di saper sopportare il reale incondivisibile
che la vita del figlio incarna. Egli non risponde al gesto
" parricida " con l'odio, ma sceglie di dargli fiducia, di non
ostacolare il suo viaggio. A differenza di Laio, egli mostra di
non temere, ma di amare profondamente il segreto assoluto del
figlio. Il figlio ritrovato incontra nel gesto del perdono del
proprio padre che lo accoglie al suo ritorno, una dissimmetria
che spezza ogni legame con una concezione della Legge come
destino o pena inesorabile che schiaccia invece la vita di Edipo
Questo padre sa riconoscere l'enigma del figlio senza esigere
di risolverlo; egli si offre con una Legge il cui fondamento non
si trova in alcun Codice, ma solo nell'atto stesso del perdono
come forma più alta della Legge, come libertà della Legge.
E' ciò che il figlio impara sulla sua carne viva: non è l'uomo
che è fatto per la Legge, ma è la Legge che è fatta per l'uomo.
(...)
Massimo Recalcati da Il segreto del figlio
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