giovedì 15 giugno 2017
PSICOPATOLOGIA DA CELLULARE 3
IL CONTROLLO PARANOICO
(...) Con il cellulare trasformiamo una condizione di reale
impotenza, che alimenta in noi una tensione emotiva, in un
gioco illusorio di dominio sul mondo. Ma qui il rimedio è
peggiore del male perché, se per placare l'ansia abbiamo
bisogno del controllo, il controllo a sua volta alimenta i nostri
vissuti paranoici, per cui incontenibili diventano le nostre
verifiche sulla vita delle persone che ci interessano, sui luoghi
che frequentano, sugli spostamenti che effettuano nell'arco
della giornata, sulle persone che incontrano e sulle cose che
fanno in nostra assenza. In nome di un ( presunto ) amore ci
trasformiamo in investigatori privati che - in ogni momento -
vogliono sapere dove si trova il compagno, la compagna, la
moglie, il marito, la figlia, il figlio, sempre che essi ci
raccontino la verità quando li raggiungiamo con il cellulare, e
a condizione che noi si sia abbastanza abili a captare alcuni
segnali, i rumori di fondo, le voci d'attorno, e ora anche le
immagini, che ci possono fornire utili indizi per alimentare la
nostra ansia o garantire la nostra quiete.
Questo bisogno di controllo sottintende un radicale sentimento
di incertezza e di sfiducia, che noi tentiamo di limitare allo
spazio esistenziale privato per nasconderci che - forse - questo
spazio è più vasto perché investe il nostro presente e il nostro
futuro, su cui non esercitiamo alcun controllo, e perciò
riversiamo l'ansia che ne deriva sullo spazio personale e
relazionale che ci riguarda da vicino. Quanta nostra radicale
impotenza a governare la nostra vita scarichiamo su quei
malcapitati che sono i nostri familiari e i nostri amori?
La rassicurazione che nasce dall'avere un certo controllo sulla
realtà personale porta l'individuo a immaginare di possedere
strumenti di controllo anche sugli eventi sociali, sugli
imprevisti della strada, sulle anomalie del clima, e quindi di
non essere in balia degli eventi e di tacitare quel sentimento
- alla base dell'angoscia primitiva - che è il terrore dell'
imprevedibile, vero motore delle ricerche tecnico- scientifiche
di cui il cellulare e il computer sono i mezzi più potenti nelle
nostre mani. (...)
Umberto Galimberti da I Miti del nostro tempo
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