O Sacrum convivium, in quo Christus sumitur.. ( S. Tommaso D' Aquino )
(...) Nella straordinaria esperienza mistica di San Giovanni della
Croce risplende l'immagina affascinante ed emblematica della
notte oscura dell'anima: non solo metafora della condizione
umana, ma anche un cammino, un itinerario verso l'infinito di
Dio. La notte oscura dell'anima allude al carattere opaco e
negativo dell'esperienza mistica, e le parole di San Giovanni
della Croce sono queste : " L' anima, allora, non soffre solo per
il vuoto e la mancanza di appoggi naturali e di conoscenze - il
che è già una sofferenza piena d'angoscia, come se uno fosse
tenuto sospeso in aria senza che possa respirare - ma soffre
altresì perché Dio la pietrifica, come fa il fuoco con la ruggine
sul metallo"; e ancora : " Oltre alle sofferenze che le vengono
dalla solitudine e dell'abbandono che prova in questa oscura
notte, l'anima soffre anche per il fatto di non trovare
consolazione in solide letture né sostegno in maestri spirituali.
Per quanto le si faccia notare i motivi di consolazione che le
vengono dai beni racchiusi in simili sofferenze, essa non può
credervi". L'anima è lacerata dalla impossibilità di pregare e
di elevarsi fino a Dio. " Come accadde a Geremia, le sembra
che Dio si sia avvolto in una nube che impedisce alla supplica
di giungere fino a lui".
Sono parole, sono esperienze che ci dicono come l'angoscia e
lo smarrimento dell'anima fanno parte della condizione umana
anche quando sia segnata dalla grazia della trascendenza
mistica; e questa constatazione non può non essere portatrice
di aiuto e di speranza, quando le ombre della tristezza dell'
anima scendono in noi. Ma la notte oscura dell'anima si
scioglie a mano a mano nella luce della speranza e della fede
che la sottraggono all'angoscia, e al silenzio di Dio.
Il pensiero teologico di Giovanni della Croce sgorga in
particolare dalle bellissime poesie che rappresentano il vertice
della sua spiritualità e che testimoniano di un inesauribile
anelito all'infinito, al mistero dell'infinito di Dio.(...)
MODO PER ARRIVARE AL TUTTO
Per arrivare a quello che non sai
devi andare per dove non sai.
Per arrivare a quello che ora non ti piace
devi andare per dove non ti piace.
Per arrivare a quel che non possiedi
devi andare per dove non ti piace.
Per arrivare a quello che non sai
devi andare per dove non sei.
***
MODO PER NON OSTACOLARE IL TUTTO
Quando ripari in qualcosa
tu cessi di tendere al tutto,
poiché per giungere del tutto al tutto
devi lasciare del tutto il tutto.
E quando tu giunga tutto ad avere
tu devi averlo senza nulla volere.
Poiché se in tutto vuoi aver qualcosa
non hai puro in Dio il tuo tesoro.
Traduzione di Cristina Campo
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