martedì 14 febbraio 2017
UNA DONNA SPEZZATA 1
6 Febbraio
(...) Che coraggio inutile, per le cose più semplici, quando il gusto
di vivere è perduto!. La sera, preparo la teiera, la tazza, il
bricco: dispongo ogni cosa al suo posto perché il mattino dopo
la vita riprenda con la minor fatica possibile. E tuttavia mi
riesce lo stesso quasi insormontabile lo sforzo di uscire dalle
lenzuola, di risvegliare la giornata. Faccio venire la donna nel
pomeriggio, così al mattino posso rimanere a letto fin che
voglio. Certe volte mi succede di alzarmi all'una, quando
Maurice rientra per colazione. O, se lui non rientra, quando
sento la signora Dormoy che gira la chiave nella serratura.
Maurice corruga la fronte quando mi trova - all'una - ancora
in vestaglia e tutta spettinata. Penserà che reciti la commedia
della disperazione a suo beneficio. O, almeno, che non faccio lo
sforzo necessario per " vivere correttamente" la situazione.
Anche lui mi ripete il ritornello : " Dovresti andare da uno
psichiatra".
Continuo a sanguinare. Se la vita potesse uscirmi via così,
senza alcuno sforzo da parte mia!
L'altra notte, in sogno, avevo un vestito azzurro cielo, e il cielo
era azzurro.
Quei sorrisi, quegli sguardi, quelle parole, non possono essere
spariti del tutto. Continuano ad aleggiare nell'appartamento.
Le parole, spesso, le odo. Una voce mi dice all'orecchio
distintamente :" Mia piccola, mia cara, mio tesoro..."
Gli sguardi, i sorrisi, bisognerebbe acchiapparli al volo e
posarli di sorpresa sul volto di Maurice, e allora tutto sarebbe
di nuovo come una volta.
Continuo a perdere sangue. Ho paura.
" Quando si è arrivati così in basso, non si può che risalire",
dice Marie Lambert. Che stupidaggine! Si può sempre
scendere più in basso, più in basso, e più in basso ancora.
Il fondo non esiste. Lei dice così per sbarazzarsi di me: ne ha
fin sopra gli occhi, di me. Tutti quanti ne hanno fino agli occhi.
Le tragedie, per un po' va bene, ci interessano, incuriosiscono.
Ma dopo un po', che scocciatura! E' talmente scocciante anche
per me. Isabelle, Diana, Colette, Marie Lambert ne sono
arcistufe; e Maurice...
C'era una volta un uomo che aveva perduto la sua ombra.
Non so più che cosa gli succedeva, ma era una cosa terribile.
Io ho perduto la mia immagine. Non che la guardassi spesso,
ma era lì, un po' indietro, sullo sfondo, quale Maurice me
l'aveva dipinta. Una donna diretta, vera , " autentica", senza
meschinità né compromessi, ma comprensiva, indulgente,
sensibile, profonda, attenta alle cose e alle persone. Tutta
dedita alle persone che ama, senza altro pensiero che la loro
felicità. Una bella vita piena e serena, " armoniosa".
Adesso è tuto buio, non mi vedo più; e gli altri, che cosa
vedono?. Forse qualcosa di repellente.
Si tengono conciliaboli dietro le mie spalle. (...)
Simone de Beauvoir da Una donna spezzata
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