martedì 27 dicembre 2016
TI PARLO DI ME - Lettere di Ernest Hemingway
(...)Le lettere, per Hemingway, sono un mero strumento: per
comunicare con amici, donne, editori. E per essere intrattenuto.
In tutto il corpus di lettere sopravvissuto alle sei- settemila che
egli scrisse nella sua vita attraverso mezzo secolo, il tema
comune è : " Mi annoio, raccontami qualcosa di interessante",
meglio se pettegolezzi su comuni amici. Le lettere sono scritte
in modo a volte sciatto anche nella forma - gli errori di spelling
che non si curava di correggere - e non stupisce che nel 1958,
tre anni prima della morte, avesse scritto nel testamento che
non voleva che il suo epistolario venisse pubblicato.
Le lettere sono per Hemingway, uomo di straordinario
pragmatismo al di là dell'immagine romantica di scrittore -
esploratore- guerriero, uno strumento, non un modo per
mettere in vetrina le sue idee, la sua scrittura, il suo
straordinario senso di osservazione. E' alle lettere che affida
giudizi quasi sempre sprezzanti, spesso grevi, a volte razzisti
( era un uomo del suo tempo con i pregiudizi del suo tempo
contro ebrei, irlandesi, gay ), lettere spesso costellate di
scudisciate verbali verso gli scrittori suoi contemporanei.
Sono lettere che colpiscono anche per le preoccupazioni da
ipocondriaco, visto che Hemingway amava correre rischi di
ogni genere, ed ebbe incidenti di vario tipo, da quelli d'auto
a quelli d'aereo ( due dei quali, in Africa, nel 1954, rovinarono
per sempre la sua salute mentale : convalescente, non potè
ritirare di persona il Nobel per la Letteratura ).
Le lettere di Hemingway alle donne della sua vita sono un
capitola a parte dell'epistolario, perché il suo rapporto con le
donne è un capitola a parte della sua vita.
Si susseguirono quattro mogli attraverso quattro decenni : tre
su quattro promosse dal ruolo di amante a quello di moglie
successiva ( era il rigido codice etico hemingwayano ); tre su
quattro lasciate dallo scrittore ( mentre l'unica che lo lasciò
fu anche l'unica a non parlare di lui dopo il divorzio : non
voleva far parte del club delle ex mogli ). Quattro vite legate da
una serie di coincidenze che farebbero la gioia di un autore di
romanzi rosa o di un analista freudiano: tre mogli su quattro
di uno dei viaggiatori più famosi del Novecento venivano dalla
stessa città, St. Louis e due di loro erano anche andate alla
stessa scuola.
E se a Mary ( la quarta moglie ) toccano le lettere più belle da
leggere, e a Pauline ( terza moglie ) quelle più drammatiche,
quelle di Hadley, la prima moglie, restano le più commoventi.
Specialmente alla luce di quello che Hemingway da vecchio
scriveva in Festa Mobile, il libro che non riuscì a veder
pubblicato, distrutto com'era dagli elettroshck della Mayo
Clinic, da tanti anni di malinconia e dalla sua vita esagerata :
sognava di tornare al suo mondo da idillio del suo primo
matrimonio. " Mia moglie, mio figlio e il suo gatto, F, Puss,
tutti felici, con il fuoco nel camino ". Anche se, ricordando che
" A Parigi non c'è mai fine " e che i ricordi di ognuno sono
diversi da quelli degli altri " non c'era nulla di semplice là,
neanche la povertà, né la ricchezza improvvisa, né il chiaro di
luna, o il giusto e lo sbagliato o il respiro di qualcuno che
riposa accanto a te ". (...)
Matteo Persivale Introduzione a Ti Parlo di me ( Lettere di Hemingway ) liberamente rielaborata da frida.
Nessun commento:
Posta un commento