lunedì 19 dicembre 2016
OSCAR WILDE ( Per sempre tuo ) 1
Gennaio - Marzo 1897
Carcere di Reading
(...) Caro Bosie,
dopo una lunga quanto sterile attesa, mi sono risolto a scriverti,
tanto per il tuo bene quanto per il mio, perché non voglio pensare di aver trascorso due lunghi anni di carcere senza aver ricevuto da te nemmeno una riga, una notizia o un messaggio, ad
eccezione di quelli che mi hanno arrecato dolore.
Comincerò col dirti che mi biasimo immensamente. Mentre siedo qui, in questa cella buia, in abiti da carcerato, un uomo disgraziato
e rovinato, mi biasimo. Nelle notti tribolate e colme di angustia, nei
lunghi, monotoni giorni di dolore, è me stesso che condanno. Mi
condanno per aver consentito ad un'amicizia priva dell'aspetto
intellettuale, il cui scopo non era la creazione e la contemplazione
di cose belle, di dominare interamente la mia vita. Fin dall'inizio ci
fu tra noi un'enorme distanza: tu eri stato ozioso a scuola e ancor
più ozioso all'università. Non ha capito che un'artista, e specie uno
come me per il quale - per così dire - la qualità del lavoro dipende
dall'intensificazione della personalità, richiede per lo sviluppo della sua arte la compagnia delle idee, e un'atmosfera intellettuale,
quiete, pace e solitudine. Tu ammiravi il mio lavoro quando era
finito: godevi dei brillanti successi delle mie prime e i brillanti
banchetti che le seguivano; eri orgoglioso - com'è naturale - di
essere l'amico di un artista così distinto, ma non potevi capire le condizioni che richiede la produzione di un lavoro d'arte. Non
parlo per esagerazioni retoriche, ma in termini di assoluta verità
rispetto ai fatti, quando ti ricordo che durante tutto il tempo in cui
siamo stati insieme, non scrissi una sola riga. Che fossimo a Goring, Londra o Firenze o in qualunque altro luogo, finchè eri
al mio fianco, la mia vita era completamente sterile e priva di
creatività. E salvo pochi intervalli - mi dispiace dirlo - tu eri al mio
fianco sempre . (...)
Oscar Wilde da Per sempre tuo
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