lunedì 19 dicembre 2016
OSCAR WILDE ( Per sempre tuo ) 2
(...) Dei disastrosi esiti della mia amicizia con te non farò
menzione. Penso solo alla sua qualità finchè è durata. Per me
fu intellettualmente degradante. Tu avevi i rudimenti di un
temperamento artistico in embrione. Ma ti ho incontrato
troppo presto o troppo tardi, non so. Quando eri lontano
andava tutto bene. Nel momento a cui mi riferisco, all'inizio
di dicembre di quell'anno, ero riuscito ad indurre tua madre a
mandarti via dall' Inghilterra. Raccolsi di nuovo i fili rotti e
sfilacciati della mia immaginazione, ripresi in mano la mia
vita, e non solo terminai i tre rimanenti atti di Un marito
ideale, ma ideai e completai quasi per intero altre due opere
completamente diverse, la Tragedia fiorentina e La santa
cortigiana , quando all'improvviso, senza essere
stato invitato, senza essere il benvenuto e in circostanze fatali
per la mia felicità, ritornasti. Non fui più in grado di
riprendere i due lavori lasciati incompiuti. Non riuscii più a
trovare lo stato d'animo che li aveva creati. Poiché ora tu
stesso hai pubblicato un volume di poesie, saprai riconoscere
la verità delle cose che qui ti dico. Che tu ci riesca o meno,
questa rimane un'odiosa verità nel cuore della nostra amicizia.
Finchè rimanesti con me, sei stato la rovina della mia Arte; mi
vergogno e mi biasimo oltremodo per averti permesso di
frapporti fra me e la mia Arte. Non potevi sapere, non potevi
capire, non potevi apprezzare. Né avevo alcun diritto di
aspettarmelo da te. I tuoi interessi erano solo per i tuoi
appetiti e i tuoi umori. I tuoi desideri erano solo per il
divertimento, per piaceri più o meno ordinari. Erano ciò che
il tuo temperamento richiedeva e al momento non richiedeva
altro. Avrei dovuto vietarti la mia casa e il mio appartamento,
se non per qualche invito. Mi biasimo senza riserve per la mia
debolezza. Fu pura debolezza. Mezz' ora spesa in compagnia
dell' Arte era sempre meglio di un'eternità spesa con te. Nulla,
in nessun periodo della mia vita, fu più importante per me
dell' Arte. Ma nel caso di un artista, la debolezza è poco meno
di un crimine: se è una debolezza che paralizza l'
immaginazione. E inoltre mi biasimo per averti consentito di
portarmi alla più totale e disonorevole rovina economica.(...)
Oscar Wilde da Per sempre tuo
Allargare un po' l'anima, ci sta tutto, anche la stupidità...
RispondiEliminaCerto che la vicenda di Wilde , al di là delle contingenze reali ( aberrante la condanna ai lavori forzati, se la giudichiamo col metro di oggi )è veramente stupefacente: in lui sono convissuti talento e intelligenza, ma anche un demone amoroso che lo spingeva ossessivamente
RispondiEliminalà dove egli sapeva perfettamente di andare, ma forse non avrebbe voluto.
Di tutta questa lunga lettera dal carcere colpisce - credo - l'estrema lucidità da cui poi ci saremmo aspettati le naturali conseguenze nel comportamento. E invece no: una volta uscito di prigione, Oscar andò di nuovo a cercare quello che aveva definito " la rovina della sua vita e della sua Arte ": Bosie...