E' vero, ma la mia era una constatazione a posteriori che - sicuramente avrai notato - va a proseguire direttamente il discorso di Jung sul Destino. Cmq, per quanto difficile possa essere, è sempre possibile dare una svolta alla propria vita. La resa - specie se incondizionata - non si addice a chi interiormente si sente libero e cosciente di sé stesso, senza contare che le situazioni di stress prolungato ci fanno vivere poco e male. Grazie del tuo commento sempre " sul pezzo".
confesso che mi era sfuggito l'aggancio a Jung, ma forse, inconsciamente, il disaccordo con le tue parole di oggi è conseguenza della mia distanza dall'affermazione di Jung, per come l'ho interpretata io. trovo che un'eccessiva consapevolezza del proprio agire, cioè l'analizzare razionalmente ogni nostro sentimento, spenga le emozioni. Preferisco ritrovarmi a penare in una partita sbagliata che non giocare affatto. grazie a te per questo scambio di opinioni. ml
Ma questo ( penare in situazioni sbagliate ) , ahimè lo faccio da sempre. Per questo ho fatto quell' osservazione ( come fosse un sunto ) col senno di poi. Bisogna poi vedere se i proclami concettuali troveranno un' adeguata corrispondenza... Un abbraccio
Buoni propositi, ne ho a bizzeffe, ma tanto quando c'è da giocare ci dimentichiamo tutto. Forse siamo nati fessacchiotti, forse, ma forse è anche il nostro bello. Un salutissimo, Frida
Mah, sai che potresti avere ragione tu : e se sdrammatizzassimo tutto almeno un po' ? Forse essere " fessacchiotti " potrebbe essere una strada maestra... Questa idea mi concilierà bei sogni ! Grazie, Alberto .
La consapevolezza del destino è l'obiettività, ma anche un senso di fatalismo, e la coscienza del comprendere che ogni nostra scelta porta conseguenze e crea situazioni. Scelte prese e scelte non prese, col carico di rimpianti e sogni paralleli poi svaniti - sempre in teoria - Concordo anche col fessacchiottismo di Alberto, che muove discreti fili della nostra esistenza.
Vivere di pietose illusioni è meglio che sopportare consapevolmente la fatica di un cammino che assomiglia ad una strada piena di buche e di dossi ? " Ai posteri l' ardua sentenza " diceva Manzoni nella poesia " 5 Maggio ". Per quanto riguarda il singolo, ognuno faccia la propria scelta.
il proposito è buono, ma prima di scendere in campo non si sa che partita sarà, e una volta in gioco è difficile ritirarsi.
RispondiEliminamassimolegnani
E' vero, ma la mia era una constatazione a posteriori che - sicuramente avrai notato - va a proseguire direttamente il discorso di Jung sul Destino.
RispondiEliminaCmq, per quanto difficile possa essere, è sempre possibile dare una svolta alla propria vita. La resa - specie se incondizionata - non si addice a chi interiormente si sente libero e cosciente di sé stesso, senza contare che le situazioni di stress prolungato ci fanno vivere poco e male.
Grazie del tuo commento sempre " sul pezzo".
confesso che mi era sfuggito l'aggancio a Jung, ma forse, inconsciamente, il disaccordo con le tue parole di oggi è conseguenza della mia distanza dall'affermazione di Jung, per come l'ho interpretata io. trovo che un'eccessiva consapevolezza del proprio agire, cioè l'analizzare razionalmente ogni nostro sentimento, spenga le emozioni. Preferisco ritrovarmi a penare in una partita sbagliata che non giocare affatto.
RispondiEliminagrazie a te per questo scambio di opinioni.
ml
Ma questo ( penare in situazioni sbagliate ) , ahimè lo faccio da sempre. Per questo ho fatto quell' osservazione ( come fosse un sunto ) col senno di poi.
RispondiEliminaBisogna poi vedere se i proclami concettuali troveranno un' adeguata corrispondenza...
Un abbraccio
Buoni propositi, ne ho a bizzeffe, ma tanto quando c'è da giocare ci dimentichiamo tutto.
RispondiEliminaForse siamo nati fessacchiotti, forse, ma forse è anche il nostro bello.
Un salutissimo, Frida
Mah, sai che potresti avere ragione tu : e se sdrammatizzassimo tutto almeno un po' ? Forse essere " fessacchiotti " potrebbe essere una strada maestra...
RispondiEliminaQuesta idea mi concilierà bei sogni ! Grazie, Alberto .
La consapevolezza del destino è l'obiettività, ma anche un senso di fatalismo, e la coscienza del comprendere che ogni nostra scelta porta conseguenze e crea situazioni. Scelte prese e scelte non prese, col carico di rimpianti e sogni paralleli poi svaniti - sempre in teoria -
RispondiEliminaConcordo anche col fessacchiottismo di Alberto, che muove discreti fili della nostra esistenza.
Anche la " scelte non prese" sono comunque scelte
RispondiElimina..ma illudono molto di più su uno sviluppo che possiamo solo teorizzare
EliminaVivere di pietose illusioni è meglio che sopportare consapevolmente la fatica di un cammino che assomiglia ad una strada piena di buche e di dossi ? " Ai posteri l' ardua sentenza " diceva Manzoni nella poesia " 5 Maggio ".
EliminaPer quanto riguarda il singolo, ognuno faccia la propria scelta.