domenica 28 settembre 2025

VIVO COSI'

 


                                                                                Il futuro è adesso...




Vivo così : dì attesa,

spergiurando su cosa mai può essere :

cuculo, tortora d' attesa. Oscilla

il lume, la calda mano degli altri.



                                              ***


Potrebbe essere 

uno di passaggio che gli rivela qualche

verità momentanea, tanto per dire,

o una duratura immersione, altre acque

di nascita e diluvio, parto e nuova

ragione, con il tempo che si rinnova

spariscono i vecchi sepolcreti della fuga.

Da questo momento tutto è possibile,

lo sentivo rodere invelenito, il peggio

è passato ed è più disteso nel parlare.



                                                   ***


Dell' ultraconosciuto non voglio sapere.

Mi manca la strada. Li ricordo tutti in un giorno

in un cumulo di luce in piedi come fosse ieri.

Sì, tornano per strade già battute, ma sono nuove

come gli abiti nel ricucito impegno a nuova vita.

Qualcuno ha riacquistato il vecchio smalto,

non soffre, sembra anzi la giudichi una fine

ancora imprecisa.



                                             ***


A te che nel riparo come per la Minerva

del Campidoglio mostri lo scudo, una volta

lo dicevo, io mi mostro, ricreami fuori della

freddezza che non mi appartiene. Tienilo a mente

per gli anni che verranno, la pietà, la pietà che Dio

ha mostrato e che ancora scenderà su di me. L' ora,

temevo, sopra le mie scelte di sempre, le tue semplici 

mani a guarirmi.



                                          ***


Una mano sul fianco, con l' altra stretta alla sua

serrata, se mancava alla presa ne avvertiva

una mancanza dolorosa. Presto, per la raggiunta

libertà, parte, non guarda indietro. Con gli anni

la ritrova nell' abbandono, con la voce che dalla

strada sale e dagli anni, non più quelli,

sente forte l' urgenza, il richiamo. Ci sarà pure

un modo per l' angolo della dimenticanza,

cercare nei cieli e nel disperso anelito

sbiadito. Lascia che sia la piccola mano,

perché non c'è più tempo sulla terra.

Vuole così.





                   Alberto Toni    da      Vivo così



5 commenti:

  1. Ricorre più volte la mano, simbolico elemento di contatto, di nostalgia, di salvezza. Con “Oscilla il lume, la calda mano degli altri” mi sembra che identifichi lume e mano come un unico segno di valore.
    massimolegnani

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  2. E' tutto vero quello che dici. " Le tue semplici mani a guarirmi..." " Una mano sul fianco, con l' altra / stretta alla sua, se mancava alla presa ne avvertiva / una mancanza dolorosa..".
    Ma sono gli ultimi versi dell' ultima poesia a colpirmi più profondamente ( " Ci sarà pure / un modo per l' angolo della dimenticanza..." ) "Lascia che sia la piccola mano/ perché / non c'è più tempo sulla terra/. Vuole così. //
    Ho passato un tempo buono oggi a rileggere queste poesie col sottofondo della canzone di Fossati " Tutto questo futuro ", e tu mi stai offrendo adesso la possibilità di stare ancora bene.
    Ah, la poesia!

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  3. vuole e non vuole.
    ma (mani e piedi) la strada è mia.
    lieto giorno

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  4. Padrone del tuo Destino.
    Buona giornata a te!

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