Jorge Luis Borges e Maria Kodama
A partire dagli anni Settanta, Borges comincia a viaggiare per il mondo dopo essersi liberato dagli impegni letterari che lo tenevano legato alla sua città natale, Buenos Aires. Ormai anziano e cieco, dopo la morte dell' amatissima madre decide di lasciare l' Argentina e di passare gli ultimi anni della sua vita in compagnia di Maria Kodama. La giovane donna è dapprima studentessa del grande scrittore, poi il rapporto intellettuale diventa un rapporto sempre più stretto fino a trasformarsi in un vero e proprio rapporto affettivo. E' Kodama, compagna indispensabile per' autore ormai cieco, la persona a cui Borges rivolge costantemente le sue dediche negli ultimi anni di vita. Il loro speciale rapporto di simbiosi, sempre più pronunciata attraverso gli anni, si esterna in particolare in quattro dediche. Il percorso di questi omaggi cartacei comincia nel 1977 con "Historia de la noche "; prosegue con la pubblicazione nel 1981 della raccolta di versi " La cifra "; continua con " Atlas " nel 1984 e termina l' anno seguente con l' ultima pubblicazione in vita dello scrittore " Los conjurados ".
DEDICA
(...) Nella serie dei fatti inesplicabili che formano l' universo o il tempo, la dedica di un libro non è - certamente - il meno misterioso. La definiamo un dono, un regalo. Salvo il caso della indifferente moneta che la carità cristiana lascia cadere nella mano del povero, ogni regalo è reciproco. Colui che dà non si priva di ciò che dà. Dare e ricevere sono la stessa cosa.
Come tutti gli accadimenti dell' universo, la dedica di un libro è un gesto magico. La si potrebbe definire anche il modo più gradevole e sensibile di pronunciare un nome : Maria Kodama. Quante mattine, quanti mari, quanti giardini dell' Oriente e dell' Occidente. Quanto Virgilio!
J. L. B.
Buenos Aires, 17 Maggio 1981 da La cifra
Riscoperto da poco Borges e certi altri suoi incanti a forma di prosa fantastica.
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