Così il vento ti sciuperà le rime...
Libro estremo e disperante, questo " La volontà del vento" di Gian Piero Bona, che prende spunto da un'epigrafe di Artur Lundkvist ( scrittore svedese n.d.r. ), che recita : " Il poeta nel vento; egli pure è vento / vento le sue parole / vento la sua volontà / vento la sua potenza ..." Nella nota al testo, l'autore scrive che " Questi miei versi sono la traduzione da una lingua a me sconosciuta : prova questa che il poeta è l'interprete di una lingua scritta altrove ".
Cuore, martello stanco che batti
sovra incudine rovente e a colpi
mi rendi un suono quotidiano,
quali facce a me nascondi
che a capirti m'obblighi a seguirti
e a scoprire le tue mille tracce?
Vuoi dirmi che vivere fu bello
in questo caos misconosciuto
fino all'ordine di un gran bordello?
Ti sembrò il cosmo rassomigliare
a un piccolo specchio famigliare?
Sei solo una terrena povertà.
Come avresti potuto inventare
parole quali : eterno e realtà?
Chi entrò in te a fartele enunciare?
Un giorno una lapide dirà
che sei fermo, invece tu sarai
assente, bocciato da universi,
uscito dal petto e dai miei versi.
Mio cuore ridi, perché non tu,
ma qui sepolto sarà il tutto,
ché prima d'esser nato sei già
stato.
***
Perdonate, voi che mi avete amato
se rudere non voglio diventare,
ma radice nascosta che appare
sotto i vostri piedi, e al vostro dolore
innumerevoli fiori regala,
colori d'ala alle promesse aurore.
Perdono, se voglio esser ricordato
come un uomo non nato sulla terra,
ma ritrovato in una falsa rima.
Così quando morrò, non morirò
perché dalla nascita ero già morto;
perché colui che scrive poesia
ha smarrito la sua via. Non vive
ma piange come un Gange domestico.
***
A TEATRO
Siamo stanchi di crederci vivi
dietro una quinta di cielo dipinta,
noi che non siamo che i morti
di un cielo più alto,
nel salto sopra la terra
convinti di venir risuscitati.
Noi siamo stanchi
di essere amati da un dio
per le nostre traversie.
Così che finché per le divine vie
la gloria del mare trascinerà
le nostre voci alle sue trenodie,
nessuno verrà qui a recitare
il copione dell' assoluto Male
voluto da un Bene universale.
***
Se l'universo è nato dal vuoto
che sarà mai il vuoto
che non è vuoto?
Dunque ignoto
son io anche al mio noto,
senza sapere mai niente
sulla vita presente.
Ora tutto è nerume,
anche ogni lume
che si accende nel mondo,
dove nel fondo
la morte non ha spiegazione,
ma è traduzione
di parole non scritte.
Dunque viviamo
come l'ombre più fitte
di questa creazione,
dove mai nessuno
saprà ciò che siamo.
Allora, per salvarci, sogniamo
sul ramo fiorito più alto,
col salto del merlo
che vola senza saperlo.
***
IL CENTENARIO
Puoi dirlo - infine -
tutte le spine dell'anima
le hai ritratte su un foglio
e l'immagine sfocata è stata cancellata
poiché assai stormì la pianta
e ululò la lupa già morente
nel bosco della mente.
Il mistero non è quale tu sei
ma perché sei.
Così dovrai varcare la paura
per giungere all'altura del tuo canto
e sperare che su te ripassi
il giardiniere delle sere.
Così il vento ti sciuperà le rime
e in te risonerà la fine
come accordo dominante
senza fine.
Gian Piero Bona da La volontà del vento
Great blog
RispondiEliminaPlease read my post
RispondiEliminaGrazie per la visita ; verrò senza dubbio.
RispondiEliminaCiao